Big data e connected product. C’è nuovo business con l’IoT

| FabbricaFuturo |

È in grado di ottimizzare le risorse. E di aprire molti scenari di mercato.
Ecco come l’Internet of Things può dare nuova linfa al manufacturing.

Smart factory. Oggetti connessi. E big data per gestire le organizzazioni e generare nuovi business. L’Internet of Things è ormai entrato nelle aziende del settore manifatturiero diventando il paradigma alla base della quarta rivoluzione industriale: si tratta si applicare in ambito industriale tecnologie innovative e digitali che permettono, attraverso sensori installati sui prodotti, sulle macchine, sugli asset produttivi, di raccogliere una grande mole di dati e di elaborarli in tempo reale.
L’IoT, dunque, è una delle leve competitive su cui le aziende si stanno confrontando: per ottimizzare le risorse e individuare nuovi scenari di business.

Migliorare la produzione e nuove opportunità di business


Una delle applicazioni dell’IoT è quella di permettere la raccolta di dati da remoto da ambienti spesso pericolosi: un’attività fondamentale per allocare al meglio le risorse disponibili. Danilo Poccia, Technical Evangelist di Amazon Web Services racconta l’esempio di Shell, in grado di utilizzare le informazioni provenienti da sensori posizionati all’interno dei pozzi per incrementare la produzione di petrolio e di gas: “Ogni sensore genera all’incirca un petabyte di dati e si stima che Shell disponga di oltre 10mila pozzi di petrolio; la gestione e l’analisi di un tale quantitativo di dati sarebbe stata inimmaginabile fino a pochi anni fa, persino per un’industria abituata a gestire grandi set di dati come quella estrattiva”. Ora, grazieal costante flusso di dati provenienti dai sensori posizionati all’interno dei pozzi, insieme con l’incrementata potenza di calcolo messa a disposizione dal cloud, “Shell è in grado di modificare il modo in cui opera come organizzazione”: “I ricercatori e gli ingegneri possono concentrarsi maggiormente sulla ricerca del campo petrolifero più adatto piuttosto che sulla perforazione alla ricerca di risorse che potrebbero non trovarsi lì, riducendo quindi i costi e l’impatto sull’ambiente”, continua Poccia.
Ma l’IoT sta trasformando anche il settore del manufacturing permettendo non solo di ottimizzare la produzione ed eliminare i rifiuti in tempo reale, ma pure di scoprire nuove opportunità di business. È il caso di Tata Motors, uno dei più grandi costruttori di veicoli commerciali: “L’azienda”, spiega il Technical Evangelist di AWS, “sta inserendo sensori sui suoi camion e ha realizzato un modello di servizio che permette ai proprietari di grandi flotte di disporre di informazioni migliori per quanto riguarda il funzionamento dei veicoli, il modo in cui questi vengono utilizzati (questo impatta anche sulle compagnie assicurative nella definizione dei premi) e la possibilità di prevedere potenziali guasti”. Secondo Poccia, questi sono “esempi che rappresentano solamente una minima parte delle potenzialità offerte dall’IoT”: “Con la potenza di calcolo del cloud alle spalle di una rete di sensori, siamo solo alle primissime fasi di ciò che tutto questo renderà possibile”. Cosa significa? “L’IoT trasformerà il modo in cui progettiamo le macchine e i sistemi con i quali queste vengono costruiti, dagli impianti di produzione agli aeroporti. L’impegno di AWS in ambito IoT si concretizza con AWS IoT, una piattaforma cloud gestita che permette ai dispositivi connessi di interagire con semplicità e sicurezza con le applicazioni e altri dispositivi.

Analisi dei big data in real-time per supportare le decisioni


In ambito dei processi produttivi, Accenture punta l’attenzione sull’Industrial IoT (IIoT) da cui si genera l’Industry 4.0. Ma l’aspetto fondamentale resta l’analisi in tempo reale della grande mole di dati raccolti dai sensori: è questa attività che supporta le decisioni. “È un cambiamento significativo già in atto e che continuerà anche nei prossimi anni interessando in particolare le operation industriali e darà vita a una trasformazione dei processi produttivi, della supply chain, dei processi di assistenza tecnica e riparazione e dei processi di ingegneria e sviluppo prodotto”, fa sapere Giuseppe La Commare, Managing Director Industrial Equipment Lead di Accenture.
“Per esempio, nello Smart Plant i dati sono raccolti in tempo reale da macchine, impianti e operatori di tutti gli stabilimenti del Paese o del mondo e concentrati nella Manufacturing Control Tower, in grado di analizzare i dati, fornire alert, ottimizzare l’utilizzo della capacità produttiva e le scorte di materiali, calcolare dashboard di indicatori di performance”, continua La Commare. Ma l’IoT interessa anche i lavoratori che “possono contare su dispositivi connessi che facilitano il loro lavoro e che hanno il vantaggio di lasciare le mani libere”. Anche l’assistenza tecnicae la riparazione sono destinate a cambiare in modo profondo, guidati da “informazioni e alert provenienti dai sensori presenti sui Connected Product”: “Analitiche di manutenzione preventiva e predittiva saranno in grado di abilitare la diagnostica da remoto, di ottimizzare i processi riparativi e massimizzare l’utilizzo delle macchine e dei prodotti. Si prevede che l’IIoT possa ridurre i costi di manutenzione del 30% e ridurre il down-time delle macchine sino al 70%”.
Accenture mette a disposizione la Connected Platform as a Service (CPaaS) in cloud, che rende possibile in tempi molto rapidi di attivare progetti pilota con Prodotti/Asset connessi e il Machine Knowledge Centre (MKC), una Control Tower che dalle informazioni ricevute dalla piattaforma di connettività è in grado di governare e controllare tutte le macchine e gli asset che sono connessi e si avvale di analitiche verticali avanzate Accenture inoltre può offrire dei Centri di Innovazione su IoT (per esempio Digital Plant) in Italia e nel mondo, dove toccare con mano asset e tecnologia innovativa.
Per leggere l’articolo completo (totale battute: 41000 circa – acquista la versione .pdf scrivendo a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434419)

 

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
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