Come rendere competitiva l’azienda ottimizzando la produzione: il caso Pan Surgelati

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PAN Surgelati schedaLa leva tecnologica è la vera protagonista nel cambio di scenario che stanno vivendo le imprese del manifatturiero. Per eccellere oggi non è necessario solo presentare prima degli altri un prodotto innovativo ma curare con precisione un intero ecosistema governato da incertezza e alta variabilità.
Pan Surgelati ci offre un esempio di come questa strada sia quella giusta da percorrere.
L’azienda, da sempre orientata a soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori, ha come mission quella di mettere in primo piano la qualità dei propri prodotti. Un livello di qualità da estendere a tutti i processi aziendali, mantenendo costanti la preparazione dei collaboratori e gli investimenti in ricerca e sviluppo, già patrimonio dell’azienda.
In questo contesto di costante attenzione alla qualità si colloca la scelta di passare da un sistema gestionale estremamente frammentato e disomogeneo a un gestionale innovativo, in grado di uniformare e integrare i processi standard definiti dal management, garantendo il rispetto delle specifiche esigenze del mercato di riferimento delle singole filiali.
Grazie alla sua naturale propensione verso l’innovazione tecnologica l’azienda ha ottimizzato i processi produttivi garantendo oggi un modello di pianificazione centralizzato, selezionato tra diversi configurabili in base alle caratteristiche imposte da variabili quali stagione o destinazione del prodotto, in grado di soddisfare ordini di strudel cresciuti nel tempo fino a raggiungere le attuali 9.000 tonnellate annue, pari a 35 Km ogni giorno.
I processi decisionali per il management e quelli operativi si sono sensibilmente snelliti e velocizzati, consentendo di concentrare l’attenzione sugli aspetti critici del business piuttosto che sulle attività di controllo operativo.

PAN Surgelati prodotti
Pan Surgelati, oggi, opera un controllo più puntuale della pianificazione di produzione, fattore che è risultato particolarmente importante poiché ha permesso di supportare al meglio l’ampliamento della propria offerta di prodotti a marchio avviata dall’azienda a partire dal 2009.
La gestione multisite caratteristica del nuovo Erp ha avuto un importante ruolo nel miglioramento e nella condivisione del processo di logistica a livello di Gruppo tra tutte le filiali. Complessivamente vi sono stati altri non trascurabili vantaggi: la semplicità di apprendimento del sistema gestionale ha consentito di ottenere risultati in tempi brevi, con basso impatto sugli investimenti in formazione del personale. Inoltre, con tante funzionalità che supportano ogni tipo di processo immaginabile, spaziando dal management strategico alla gestione dei rapporti con i clienti, fino ai processi distintivi e caratteristici dell’azienda, Pan Surgelati oggi è in grado di valorizzare al meglio la propria filiera tramite una interazione in tempo reale dei diversi attori con i processi produttivi e distributivi dell’azienda.
La multinazionale altoatesina, che produce e commercializza in tutto il mondo prodotti da forno surgelati della tradizione culinaria sudtirolese (primo fra tutti lo strudel), ha posto al centro della propria attenzione i temi della valorizzazione della filiera produttiva e distributiva, l’ottimizzazione della rintracciabilità dei lotti e della logistica di magazzino tra le diverse sedi.

Cristian Bettini, Sales & Channel Partner Manager Dedagroup ICT Network
Cristian Bettini, Sales & Channel Partner Manager Dedagroup ICT Network

“Le imprese alla ricerca della massima efficienza hanno ormai da tempo realizzato e consolidato, da un lato, la delocalizzazione di alcuni stadi produttivi e, dall’altro, l’esternalizzazione di parte dei processi critici aziendali” spiega Cristian Bettini, Sales & Channel Partner Manager Dedagroup ICT Network, società che storicamente opera nel mercato ICT e che ha fornito la soluzione software al Gruppo Pan.
Secondo Bettini l’innovazione in ambito manifatturiero oggi si gioca su tre elementi: complementarità, integrazione e nuovi modelli organizzativi. Attorno al principio della complementarità convergono la regolamentazione e la standardizzazione dei prodotti per migliorare il procurement; in tema di integrazione occorre incentivare l’attivazione di contratti di rete per sfruttare le sinergie tra le imprese per obiettivi comuni; infine i modelli organizzativi devono tenere conto di tutta la catena del valore e degli adattamenti a cascata al suo interno. Direttamente legati alla Supply Chain e ad ogni sua evoluzione, i sistemi informatici sono quindi parte integrante del modello di business ed è anche per questa ragione che l’ICT è, una volta di più, da considerarsi leva determinante dell’innovazione.

Prodotti, processi, servizi. Dove si trova il valore?
In questi ultimi 5 anni – risponde Bettini – i comportamenti dei consumatori hanno provocato radicali e incisive trasformazioni sui mercati, tali da richiedere una revisione sostanziale dei modelli di business delle imprese. La caratterizzazione dei prodotti richiesti si fonda sulla conoscenza dei clienti e passa attraverso la comprensione delle loro esigenze ovvero la customer experience. Ciò ha comportato l’impiego di nuove tecnologie che, a loro volta, hanno apportato profonde modifiche nei modelli produttivi e distributivi. L’applicazione di processi strutturati e della tecnologia – con l’obiettivo di migliorare i prodotti e i servizi in base all’analisi dell’esperienza dei clienti – unite alla capacità di ascolto dell’azienda possono, di fatto, avere tanto valore quanto la capacità di operare con tempestività sul mercato”.
Dedagroup mette a disposizione delle aziende la sua esperienza e competenza per accompagnarle in un percorso d’innovazione sostenibile finalizzata all’incremento di competitività sui mercati. Rispetto ai modelli di business, il tema ‘internazionalizzazione delle imprese’ non è uno slogan per Dedagroup, ma un processo maturato in house e poi condiviso con i propri clienti.

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
Oggi FabbricaFuturo affronta i temi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per offrire alle aziende gli strumenti per affrontare le sfide nella fabbrica di domani.

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