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Dalla manifattura all’agricoltura 4.0, il trattore intelligente a guida autonoma

| Elisabetta de Luca |

Non solo la manifattura, ma anche l’agricoltura sta vivendo un momento di profonda trasformazione in ottica 4.0.
A Monthyon, in piena campagna al Nord di Parigi, è nato l’ultimo trattore che si muove senza conducente e che è in grado di fermarsi se lungo la via incontra un ostacolo, ‘decidere’ se continuare ad arare il terreno oppure fermarsi in caso di pioggia. Si chiama Case IH Magnum ed è il trattore 4.0 dal marchio Case Ih, Cnh Industrial, gruppo italo-americano, controllato al 26,9% da Exor.

 

Il mezzo è stato progettato con un’interfaccia interattiva che consente di controllare da remoto diverse tipologie di operazioni sfruttando computer o tablet. Ma l’intervento dell’uomo non è certo necessario. Il trattore, infatti, non ha la cabina per il conducente: le telecamere a bordo sono in grado di fornire dati utili per calcolare i percorsi migliori da compiere, risparmiando tempo, carburante e pesticidi.
Un tema, quello del trattore intelligente, recentemente oggetto della presentazione alla tappa di Milano di Fabbrica Futuro – evento organizzato dalla casa editrice Este – di Sergio Cavalieri, Professore Ordinario di Operations Management dell’Università di Bergamo che, illustrando i processi di Servitizzazione e i nuovi modelli di business, ha anche fatto riferimento all’evoluzione dei mezzi utilizzati in agricoltura.

 

Esempio di funzionamento del trattore 4.0. Slide tratta dalla presentazione a Fabbrica Futuro di Sergio Cavalieri, Professore Ordinario di Operations Management dell’Università di Bergamo

 

Antonio Marzia è l’ingegnere italiano responsabile dell’automazione del trattore 4.0 che a La Stampa ha dichiarato: “Per il momento è un concept, ma potrebbe essere commercializzato a partire dal 2020”. Ideale per muoversi nelle distese cerealicole, Case IH Magnum è dotato di sensori utilizzati anche da Tesla e Google che stanno lavorando sull’automobile senza conducente. In futuro, potrebbe essere progettato un modello più piccolo, in grado di muoversi in campi più piccoli e impervi, come un vigneto italiano.

 

Non è il primo trattore in grado di muoversi senza conducente, ma si distingue sia per la presenza di tecnologie in grado di ‘far ragionare’ la macchina in modo da essere il più efficiente possibile sia per l’estetica: “Volevo che fosse bello e funzionale come una Maserati. Inizialmente doveva essere opaco, per non fare da schermo all’automazione. Poi abbiamo trovato una soluzione, ossia solo alcune parti sono nere, per il resto abbiamo potuto utilizzare il metallizzato e colori vivaci”, ha dichiarato a La Stampa David Wilkie, Direttore del design di Cnh Industrial.

 

Più che sul taglio dei costi della manodopera, Cnh Industrial ha scelto sull’efficienza: “L’obiettivo non è tanto ridurre il costo della manodopera che alla fine per gran parte dell’agricoltura è una percentuale irrilevante sul costo totale. Vogliamo soprattutto offrire una macchina funzionale, da utilizzare in questi tempi di variabilità meteorologica. E che possa in effetti sopperire alla mancanza di manodopera qualificata, un problema reale nei contesti rurali di tanti Paesi, per esempio in Sudafrica”, ha detto Marzia.