Il prodotto del futuro? Un passo avanti oltre Cad e Pdm

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Landi Renzo Spa - schedaPer fare prodotti eccellenti non occorre solo testarli con l’obiettivo di provare virtualmente l’esperienza utente. Di primaria importanza anche l’integrazione tra prodotto, processi e servizi. Ci offre un esempio di successo la storia di Landi Renzo.
Nel settore dei componenti e dei sistemi di alimentazione alternativi a Gpl e Metano per autotrazione, Landi Renzo SpA detiene attualmente una quota internazionale di mercato che supera il 30%. L’azienda di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, nasce nel 1954 e si sviluppa velocemente, registrando le prime esportazioni verso Giappone, Francia, Belgio e Olanda nel 1963- 64. Si aprono poi i mercati dell’Europa orientale, dell’India e del Sud America.
Dopo la trasformazione in società per azioni nel 1987, Landi Renzo diviene un Gruppo Industriale, che nel 1993 assume il controllo della ditta Landi Srl e dell’olandese Eurogas Holding BV, portando avanti negli anni successivi un costante processo di internazionalizzazione con una serie di acquisizioni e aperture di filiali estere in Polonia, Brasile, Cina, Pakistan, Iran, Romania, Venezuela, Argentina, India e Stati Uniti.
Da giugno 2007 Landi Renzo SpA è quotata sul segmento Star della Borsa di Milano. Grazie alle relazioni con GM e Suzuki, i responsabili di Landi Renzo hanno avuto l’opportunità di apprezzare una soluzione per la gestione del ciclo di vita del prodotto evoluta, efficiente e aperta.
“Il software precedente era un classico PDM associato al CAD, con impostazioni di base per gestire modelli 3D e disegni 2D, ma privo di una logica di gestione dei processi a livello aziendale. Il sistema è stato personalizzato nel corso degli anni, ma alla fine ci siamo arenati di fronte all’ostacolo dell’integrazione con SAP e dell’apertura verso altre aree aziendali. Dopo alcuni tentativi che hanno comportato seri problemi operativi ed economici, fino all’acquisto di pezzi sbagliati, abbiamo cominciato a guardarci intorno e abbiamo trovato in Teamcenter di Siemens PLM software un sistema molto più standardizzato e facilmente configurabile.”
Oggi Teamcenter costituisce l’infrastruttura portante dell’ufficio tecnico di Landi Renzo, con programmi di crescita e ampliamento ambiziosi. “Il progetto di Change Management per la gestione delle modifiche sarà il prossimo passo per estendere l’utilizzo di Teamcenter ad altre funzioni aziendali come acquisti, produzione e industrializzazione”, dice Matteo Magnanini, Technical Office. “Attualmente Teamcenter svolge compiti di CAD vaulting, gestione iniziale della documentazione di modifica e integrazione bidirezionale con SAP, al quale viene inviato il documento tecnico definitivo in formato PDF.”

Esigenze in evoluzione

Modello 3D di un riduttore elettronico di pressione realizzato grazie alla progettazione parametrica di NX
Modello 3D di un riduttore elettronico di pressione realizzato grazie alla progettazione parametrica di NX

Una realtà così dinamica e in continuo divenire ha l’esigenza di restare sempre al passo con l’evoluzione degli strumenti di lavoro e delle metodologie per lo sviluppo dei propri prodotti. Come racconta Viliam Alberini, R&D Innovation Manager, già prima del 2007 la soluzione CAD-PDM adottata inizialmente dall’azienda presentava una serie di limitazioni. “La prima motivazione che ci ha spinto a cercare una nuova soluzione era che l’accoppiata CAD-PDM in uso fino a quel momento era troppo chiusa, sia nella concezione dei pacchetti software, sia per la nuova tipologia di clienti che stavamo iniziando ad approcciare. Non ci interfacciavamo più solo con clienti italiani,” racconta Alberini, “ma spaziavamo dall’India agli Stati Uniti, avendo avviato collaborazioni importanti con Suzuki e GM che rappresentavano, in quel momento, una grossa fetta del nostro fatturato. Entrambe le case utilizzavano già NX e Teamcenter e, più in generale, la piattaforma di Siemens PLM Software era la più diffusa nel settore automotive”.
In secondo luogo, il CAD utilizzato da Landi Renzo aveva un approccio e prestazioni non più adeguati alla struttura di prodotto, come sottolinea Magnanini: “Il precedente software CAD esplicito aveva un approccio molto chiuso e presentava un’evoluzione dei modelli sostanzialmente a senso unico”, racconta Magnanini. “L’approccio parametrico è il grande punto di forza del software, con un investimento iniziale di tempo che viene ampiamente compensato dai benefici a valle e dall’esperienza”.

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
Oggi FabbricaFuturo affronta i temi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per offrire alle aziende gli strumenti per affrontare le sfide nella fabbrica di domani.

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