Progettazione su commessa, la leva del Made in Italy

| FabbricaFuturo |

 

Elevata specializzazione e know-how per la realizzazione di prodotti unici e irripetibili. È la progettazione su commessa il futuro del manifatturiero italiano per i settori a elevata complessità tecnologica. “Dovendo competere in un mercato globale, le aziende che producono in Italia puntano sempre di più su innovazione, specializzazione e realizzazione di prodotti a elevata complessità tecnologica, che richiedono un elevato know-how”, afferma Giorgio Apolloni, Direttore Commerciale di Tecnest, azienda che conta 45 dipendenti distribuiti tra le sedi di Udine e Milano, fondata nel 1987 e specializzata nella fornitura di soluzioni informatiche e organizzative per la pianificazione, il controllo e la gestione dei processi di produzione e della supply chain.

Già l’osservatorio GeCo, attivo dal 2012 nella School of Management del Politecnico di Milano e supportato da altri cinque atenei italiani, ha evidenziato che le aziende migliori sono le imprese focalizzate sulla fornitura di prodotti e servizi di alta-elevata complessità o in mercati di forte competizione sul valore aggiunto. Questo significa includere nel prodotto un servizio di progettazione che prima era in gran parte incorporato nelle competenze del cliente. Un percorso in atto da alcuni anni per le aziende italiane appartenenti a settori a elevata complessità tecnologica come la meccanica specializzata o la produzione di macchinari e impianti, evidenziato dall’indagine del Centro Studi Confindustria condotta su oltre 450 imprese manifatturiere nel 2011.

“Alla base c’è un cambio di approccio: si passa da una produzione su commessa (Make To Order – MTO) a una progettazione su commessa (Engineering To Order – ETO) – aggiunge Apolloni –. Questo cambio richiede un’intensa attività di R&S e di ricerca applicata (prima svolte dai clienti), ma permette di diventare partner unici”.

Nelle imprese che operano in modalità ETO, non solo la fabbricazione, ma anche la precedente fase di progettazione del prodotto finale viene effettuata alla ricezione dell’ordine del cliente. Rispetto alla produzione su commessa, il cui focus rimane sui processi, chi lavora per progetti arriva a realizzare un prodotto unico con una progettazione dedicata secondo le specifiche del cliente.

“Tutti questi aspetti rendono le attività di pianificazione e gestione della produzione ancora più complesse – aggiunge Apolloni –. “Complessità chiama complessità: per non perdersi e restare competitivi servono strumenti di gestione ad hoc. Per esempio, uno degli aspetti più importanti da gestire in questi casi, è la pianificazione dell’Ufficio Tecnico: è importante assegnare in modo rapido e tempestivo le attività ai singoli operatori, gestire in modo coerente le responsabilità di programmazione dei reparti e monitorare lo stato di avanzamento dei lavori, gestendo le eventuali richieste di modifica, per rispondere in modo tempestivo alle criticità che si presentano nel processo produttivo”.

Tecnest ha messo a punto, all’interno della suite J-Flex, una soluzione software verticale che si adatta alle complesse esigenze di pianificazione e gestione dell’ufficio tecnico delle aziende manifatturiere Engineer to Order. Una soluzione che è stata presentata al Global Logistics Summit 2015, con il caso del cliente Fabio Perini Spa.

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La case history “Fabio Perini”

Fabio Perini Spa è un’azienda del Gruppo Körber Ag, appartenente alla BA Tissue ed è specializzata nella progettazione e produzione di macchinari per la trasformazione e il confezionamento della carta tissue, utilizzata per la produzione di rotoli igienici e asciugatutto.
L’azienda ha sedi in Italia, a Lucca e a Bologna, in Cina e in Brasile ed è leader mondiale del mercato con una quota del 60%.

La modalità di risposta al mercato è di tipo Engineering To Order con severe penali in caso di ritardi nella consegna.

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“Fabio Perini aveva l’esigenza di dotarsi di uno strumento evoluto in grado di pianificare i processi, in particolare a partire dall’ufficio tecnico, con procedure semplici e con tempi di reazione molto rapidi, fornendo nel contempo una visione d’insieme al Coordinatore – spiega Filippo Tonutti, Project Manager di Tecnest –. In particolare uno degli obiettivi del progetto consisteva nel pianificare le attività di Engineering saturando la capacità degli skill della manodopera”.

La soluzione J-Flex proposta e implementata da Tecnest per la schedulazione dell’ufficio tecnico si basa sui principi del Role-based e Visual Manufacturing: attraverso funzionalità grafico-interattive è possibile gestire in modo coerente le responsabilità di programmazione di reparti sulla base del ruolo degli utenti, costruire e sequenziare attività (subtask) e visualizzare in modo semplice, intuitivo ed efficace eventuali disallineamenti rispetto al master planning.

Con la soluzione tecnologica i vantaggi sono molteplici: maggiore facilità nell’individuazione delle criticità nei processi attraverso un sistema visuale, miglioramento nell’organizzazione delle risorse itnerne, maggiore comunicazione tra i reparti; maggiore rapidità nei processi di decision making.

“Il progetto ha rappresentato una svolta per la gestione delle risorse engineering in un processo a commessa complesso come quello della Fabio Perini – afferma Riccardo Usseglio, Master Planning & Project Management Coordinator di Fabio Perini Spa –. Grazie alle nuove funzionalità interattive e role based, il software J-Flex di Tecnest si è rivelato un tool semplice, versatile e performante. Abbiamo ottenuto miglioramenti in termini di organizzazione delle risorse interne: oggi lo schedulatore lavora a matrice e gestisce circa 70 risorse raggruppate in 10 uffici in modo ottimale. Visto il successo ottenuto nella sede italiana, nel corso del 2015 sarà estesa anche nel sito produttivo in Brasile”.

 

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
Oggi FabbricaFuturo affronta i temi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per offrire alle aziende gli strumenti per affrontare le sfide nella fabbrica di domani.

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