Lucefin: ricerca, innovazione,crescita

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Lucefin logoLucefin è leader mondiale nel settore siderurgico per la produzione di trafilati in acciaio. È un Gruppo industriale nato nei primi anni ’70 da un’idea imprenditoriale della famiglia Buzzi. Articolato tra aziende produttive e commerciali, il Gruppo  ha ulteriormente differenziato le attività, nel corso del tempo, aggiungendo al core business siderurgico altri ambiti di interesse come logistica, automazione industriale e meccanica di precisione.
Con sede a Esine, in Valcamonica, Lucefin opera sia in Italia che all’estero, con un fatturato di circa 250 milioni di euro ed un organico di oltre 550 dipendenti.

Con Massimo Sperto, Marketing Manager e Roberto Sandrini, IT Manager, parliamo delle scelte strategiche di Lucefin guidate dall’innovazione tecnologica.


In che termini si può parlare per Lucefin di innovazione?

‘Gli assi industriali strategici per il Gruppo sono essenzialmente rivolti a ricerca tecnologica con soluzioni produttive innovative, efficienza commerciale e valorizzazione del capitale umano’, risponde Sperto.
‘Con lo scopo di potenziare la produzione e mantenere gli eccezionali standard qualitativi sugli acciai ottenuti, Lucefin pone grande attenzione a continui investimenti su impianti e apparecchiature all’avanguardia. Forti di un know how esclusivo, che deriva dall’esperienza acquisita negli anni, siamo infatti in grado di intervenire sui macchinari per renderli ancora più performanti secondo nostre specifiche tecniche.
Relativamente all’area commerciale, l’innovazione per Lucefin passa attraverso l’automazione industriale, in particolare si fa riferimento a magazzini automatizzati per lo stoccaggio verticale dei prodotti siderurgici. Il risultato è un mix di performance straordinarie che vanno dal recupero di superficie coperta ad una totale sicurezza sia per l’operatività del personale che per la gestione e conservazione del materiale.
Per dare un’idea più concreta di tutto ciò, produciamo oltre 200 mila tonnellate di trafilati l’anno, ne vendiamo circa 350 mila con i nostri 40 mila metri quadrati di magazzini commerciali, localizzati sul territorio nazionale ed europeo.
Nelle risorse umane si punta su una costante e continua formazione in tutti i settori  aziendali, al fine di avere sempre personale tecnicamente competente e qualificato. Uno staff manageriale giovane, dinamico e ben affiatato rappresenta inoltre il punto di forza del Gruppo nella conduzione e gestione dell’intero patrimonio societario’.

Il Gruppo internazionale mantiene una dimensione locale?
Lucefin image‘Per noi valorizzare il territorio della Valcamonica, sede e punto di partenza del processo imprenditoriale di Lucefin,  è da sempre un’esigenza importante’, continua Sperto. ‘Oltre a dare priorità all’impiego di maestranze locali, il Gruppo ha spesso coinvolto realtà della zona nell’organizzare  molteplici iniziative di tipo comunicazionale: dalle diverse associazioni presenti sul territorio, a veri e propri artisti locali. Con tutti abbiamo sviluppato progetti ed iniziative di notevole interesse, riconosciuti  sia a livello nazionale che internazionale.
Si è raccontato l’acciaio e la nostra industria nelle sue forme più crude ed intrinseche: installazioni, illustrazioni, immagini e pubblicazioni in cui le diverse sensibilità e personalità artistiche si manifestavano ed esprimevano in tutta la loro forza creativa, rappresentandoci sicuramente con occhio diverso.
Una dimostrazione di come “raccontare” la propria azienda possa passare attraverso “forme” assolutamente innovative’.

A proposito di innovazione e di area IT, avete introdotto un nuovo gestionale. Da che esigenza siete partiti?
‘L’innovazione è un fattore distintivo della nostra mentalità’, risponde Sandrini.
‘Similmente alle altre aree, anche per quella IT ci siamo mossi alla ricerca di soluzioni innovative che ci permettessero un miglioramento nella gestione dei processi aziendali.
Lo sviluppo di Lucefin da azienda singola a Gruppo internazionale è stato molto veloce. Abbiamo dunque individuato l’esigenza di inserire un ERP che ci consentisse una gestione centralizzata, che ci rendesse autonomi velocemente nell’utilizzo dello strumento e che fosse pronto per supportarci nel nostro sviluppo futuro, anche internazionale.
In Sage ERP X3 abbiamo trovato la standardizzazione di cui avevamo bisogno unita alla possibilità di essere autonomi anche ad intervenire direttamente sulla piattaforma tecnologica’.

Perché Sage ERP X3?
‘Nelle valutazioni che abbiamo effettuato sono state determinanti la tecnologia all’avanguardia e la gestione della contabilità che Sage ERP X3 offre.
La sua tecnologia avanzata permette ampie possibilità di utilizzo e di gestione, consentendoci quell’autonomia che per noi è un valore fondamentale.
Inoltre, rispetto ad altri ERP internazionali, Sage ERP X3 gestisce nel modo più adeguato la contabilità italiana’, commenta Sandrini.

Quali processi sono gestiti da Sage ERP X3?
Lucefin image 2‘Ciclo attivo, ciclo passivo, logistica e produzione.
La velocità di implementazione del sistema è stata accompagnata da un percorso di istruzione e formazione rivolto al personale di Lucefin, mirato a rendere gli utenti autonomi  nel più breve tempo possibile.
Coordinando varie aziende, Sage ERP X3 ci permette di centralizzare su un unico sistema informativo l’intero flusso dei dati generato dalle attività aziendali: gli utenti di tutte le aziende consociate utilizzano, così, un unico software e accedono ad un’unica base dati. Standardizzare non significa, però, irrigidire. Infatti, Sage ERP X3 si adatta alle diverse realtà aziendali supportandone le metodologie di lavoro’, risponde Sandrini.

Quante persone utilizzano Sage ERP X3?
‘Oltre che sul lavoro delle persone, Sage ERP X3 interagisce con i macchinari sia di produzione sia di magazzino, entrando di fatto nel lavoro di tutta l’azienda. 150 persone lo usano e 550 ne beneficiano’, conclude Sperto.

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
Oggi FabbricaFuturo affronta i temi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per offrire alle aziende gli strumenti per affrontare le sfide nella fabbrica di domani.

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