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Aggiornare l’Innovation management tra tecnologia e sostenibilità

Gli ultimi due anni hanno costituito un periodo di grande incertezza per le imprese, in Italia e nel mondo. In questo contesto, molte di esse hanno dovuto fronteggiare ostacoli nel servire i propri mercati tramite le modalità e i canali attraverso cui erano solite operare. Questo cambio di paradigma ha portato numerose imprese a sviluppare interazioni significativamente differenti con i loro clienti, talvolta trovandosi, in breve tempo, a ripensare la propria offerta per soddisfare necessità emergenti, o dovendosi riorganizzare internamente per adattarsi agilmente a un contesto imprevisto. Così, molte imprese si sono trovate a dover risolvere i problemi dell’oggi con soluzioni implementabili il prima possibile, concentrandosi sul garantire la propria sopravvivenza nel breve termine.

Questo approccio d’urgenza, sebbene sia utile nel fronteggiare crisi improvvise, non è lungimirante. Nello scenario post-pandemico, le imprese si trovano a operare in contesti diversi da quelli pre-crisi e i cambiamenti radicali nelle abitudini di consumatori e clienti portano con sé nuove sfide e opportunità. In questo contesto, le previsioni sono soggette a continue modifiche e aggiustamenti e lo storico su cui costruirle è quasi inesistente. Per cogliere appieno le opportunità emergenti è dunque fondamentale riprendere il controllo del proprio futuro. Per farlo, è essenziale per le imprese sviluppare la capacità di identificare quale sia il futuro che desiderano e che ruolo vogliono giocare nella sua realizzazione.

Cosa possono fare, quindi, le imprese che decidono di intraprendere questo percorso? È la domanda che si è posto il NOI Techpark e, nel rispondere a questi quesiti, ha sviluppato un approccio nuovo all’innovazione, che utilizza il futuro desiderato come la stella polare dell’innovazione all’interno delle imprese. Abbiamo sintetizzato il loro approccio Alpha Innovation in tre passi chiave che le imprese devono percorrere, combinando l’analisi di plausibilità degli sviluppi sociali, tecnologici e di sostenibilità ambientale con le ambizioni di crescita dell’impresa. Essi, infatti, racchiudono le attività irrinunciabili per fare innovazione con uno sguardo al futuro, così da non rimanere intrappolati nei problemi del presente.

Scoprire le opportunità future

Fare innovazione significa guardare al futuro. Ciononostante, gli approcci tradizionali si costruiscono su una comprensione del presente: analizzando capacità interne non sfruttate pienamente, studiando bisogni emergenti, oppure ipotizzando il proseguo dei trend correnti. Raramente vi è un impegno che vada oltre il tentativo di comprendere il contesto attuale, estendendosi alla creazione del futuro.

Tuttavia, è proprio quando le imprese volgono il proprio sguardo oltre i problemi imminenti che riescono a cogliere le opportunità che potrebbero emergere in un futuro più distante, generando la cosiddetta “innovazione radicale”. Spesso, infatti, è possibile rilevare segnali deboli che indicano una direzione futura di sviluppo ben prima che questi fenomeni si concretizzino. Questi segnali consistono nelle azioni dei concorrenti o di imprese operanti in settori non strettamente correlati, cambi nella domanda di beni e servizi che sarebbero inspiegabili attraverso modelli esistenti, o nuove scoperte tecnologiche che possono portare a cambiamenti di paradigma. Questi segnali, tuttavia, rimangono solamente sintomo di ciò che potrebbe accadere in futuro: per poter cogliere i frutti di tali incertezze, le imprese devono prendere delle decisioni che portino l’impresa a rendersi agente del cambiamento, rispondendo a tali bisogni emergenti.

Tuttavia, creare opportunità di business non significa solamente rispondere ai nuovi bisogni emergenti, ma anche contribuire a creare l’ambiente di mercato ideale al proprio posizionamento. In questo contesto, le ricerche di mercato tradizionali sono insufficienti: per poter sviluppare l’innovazione con uno sguardo al futuro è necessario concedersi di vagare lontano dai bisogni correnti, cogliendo segnali deboli e interpretandoli al servizio degli sviluppi futuri dell’impresa.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Marzo 2024 di Sistemi&Impresa.
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