Robot, software e intelligenza umana, la convivenza felice in produzione
ERP per gestire ordini e produzione
Numerosi sono stati i momenti chiave dell’azienda che oggi è ben diversa da quella creata da Salvatore alla fine degli Anni 40. Il primo risale agli Anni 80 con l’inserimento dei supporti magnetici per il controllo numerico, dopo che nel 1979 c’era stata la prima espansione dello stabilimento (la seconda è datata 1997, quando sono arrivate anche le certificazioni ISO). Altro momento chiave è avvenuto nel 2005 con la “sostituzione del sistema gestionale”: “Abbiamo preferito introdurre una soluzione in grado di gestire a 360 gradi tutta l’azienda, dall’amministrazione alla produzione”, conferma Melegari. A fornire il software non è un big del settore – “La struttura troppo rigida non si concilia con le nostre esigenze” – ma un fornitore locale che ha proposto una soluzione ‘su misura’. “Il passaggio è stato delicato per la fase di trasferimento dei dati e della formazione del personale. Ma è stato cruciale per intraprendere la via verso la trasformazione in Smart factory”. Un momento difficile – come per tante aziende del resto – è stato quello della crisi del 2008 che ha investito anche l’impresa di Fabbrico. “L’abbiamo superata grazie alla presenza di una famiglia di imprenditori e per merito dello stretto rapporto creato con i dipendenti”. Ma non solo, perché nel momento in cui in molti hanno preferito frenare gli investimenti, Meccanica Melegari ha seguito la strategia opposta “investendo in innovazione e negli impianti”. “Ci siamo dotati di nuovi torni motorizzati e di software per la gestione della produzione”, conferma l’imprenditore. Grazie alle nuove tecnologie “l’azienda è collegata in Rete” e questo permette di “monitorare costantemente la produzione in tempo reale”: “Quando il tornio ha concluso la lavorazione invia un segnale al server che gestisce gli ordini”. Proprio perché l’innovazione è alla base del progresso e dell’affermarsi dell’azienda, oltre che un requisito fondamentale per continuare a essere presenti sul mercato, a cavallo tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 sì è concluso un ulteriore step innovativo in ottica 4.0: le postazioni di lavoro sono state dotate di monitor che fungono da interfaccia bidirezionale tra le macchine utensili e il gestionale. Attraverso il monitor l’operatore ha a disposizione la documentazione necessaria alla lavorazione in corso, consulta l’andamento delle sue lavorazioni e visualizza la scaletta del carico di lavoro. Perché non affidarsi allora a un sistema di Manufacturing Execution System (MES)? “Perché al momento ci basta l’ERP per gestire l’attività e in più possiamo tenere sotto controllo giacenze e scorte”, replica Melegari. Anche se non nasconde che il MES è la prossima tecnologia che farà la sua apparizione dell’organizzazione.
Dario Colombo, laureato in Scienze della Comunicazione e Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, è caporedattore della casa editrice Este. Giornalista professionista, ha maturato esperienze lavorative all’ufficio centrale del quotidiano online Lettera43.it dove si è occupato di Economia e Politica, e nell’ufficio stampa del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
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