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Tecnologia per competere. Il manufacturing del futuro raccontato da Tecnest

| FabbricaFuturo |

Corrono di pari passo all’evoluzione delle esigenze delle aziende manifatturiere, anzi le anticipano, i consulenti e gli sviluppatori software di Tecnest, società fondata nel 1987 specializzata nello sviluppo e fornitura di soluzioni software per la gestione della produzione e della supply chain.

L’ultima evoluzione è la versione 4.U di J-Flex, una suite che include tutti processi di produzione. Al suo interno infatti troviamo un software APS per la pianificazione e schedulazione della produzione; un software MES per il controllo della produzione, il monitoraggio e la raccolta dati in fabbrica, la gestione della tracciabilità e la logistica interna; soluzioni per la gestione della qualità, dei magazzini e la configurazione di prodotto; una soluzione software per la gestione integrata di tutti i processi delle Operations nelle aziende manifatturiere; funzionalità per la condivisione sul web di informazioni con clienti e fornitori e un sistema di completo di Business Intelligence per l’analisi dei dati aziendali.

Ma, oltre al software, anche il modo di approcciare i clienti si evolve, come ci racconta Fabio Pettarin, Presidente di Tecnest, che ha una visione precisa del mercato manifatturiero.

Fabio Pettarin, Presidente di Tecnest
Fabio Pettarin, Presidente di Tecnest

Il manifatturiero è in continua evoluzione e c’è molta competitività. Come la tecnologia può aiutare questo mondo a sopravvivere e ad avere successo?

Un elemento fondamentale che notiamo negli ultimi anni è che tutte le imprese vivono un momento di crisi, ma anche di opportunità per stare al passo con i tempi.

Le aziende ci chiedono di essere aiutate a raggiungere i loro obiettivi competitivi che, nel mondo della produzione, si traducono generalmente in un miglioramento del servizio al cliente o dell’efficienza dei processi. Per esempio vogliono passare da una tempi di consegna di 15 giorni a tempi di 5 giorni oppure aumentare la cadenza delle linee di produzione, ridurre i materiali mancanti ecc.  Obiettivi strategici, non solo tattici. Devono perciò studiare sia da un punto di vista organizzativo interno, sia dei processi e degli strumenti, un nuovo modo di lavorare per raggiungere questi obiettivi di competitività.

Così gli strumenti che sviluppiamo, la consulenza che forniamo e i progetti che realizziamo hanno questo tipo di approccio, focalizzato sugli obiettivi logistici del cliente. Da sviluppatori di software ci siamo trasformati anche in consulenti di processo e spesso dobbiamo trovare soluzioni innovative per gestire processi produttivi e logistici complessi.

Un altro tema che sta emergendo che è quello della co-progettazione, l’aspetto collaborativo con il cliente diventa fondamentale per arrivare a soluzioni utili e puntuali per una necessità specifica.

Per cui anche le vostre conoscenze devono evolvere…Non basta più essere esperti di software?

Il software diventa sempre di più uno strumento attraverso cui raggiungere gli obiettivi, con il cliente non parliamo di software, ma dei loro processi e dei loro obiettivi, per esempio, di come ridurre i tempi di attrezzaggio o aumentare l’efficienza.

Anche il management delle imprese è cambiato, abbiamo di fronte ingegneri gestionali preparati, manager con obiettivi ben chiari e consapevoli che l’informatica è oggi uno strumento importantissimo per poter gestire al meglio i processi aziendali. Quindi anche il rapporto cambia completamente, vogliono capire innanzitutto se siamo in grado di risolvere i problemi che pongono.

Dunque il vostro interlocutore non è più il responsabile IT?

Poiché il focus è sempre di più sui processi di produzione e sugli obiettivi logistici dell’azienda, i nostri interlocutori sono sempre di più i responsabili delle line of business. Con il responsabile IT si tratta specificamente degli aspetti tecnologici e solitamente non è il nostro primo interlocutore. In ogni caso anche il suo ruolo è cambiato, da esperto di tecnologia orientato a problematiche prettamente tecniche e operative a manager con ampia visione sui processi aziendali consapevole del ruolo strategico della tecnologia come mezzo per raggiungere sugli obiettivi di business.

Qual è la tipologia dell’azienda vostra cliente?

Il nostro target è principalmente la media azienda manifatturiera. I settori sono diversi, abbiamo assistito a un grande cambiamento: fino a una decina di anni fa i nostri clienti, oggi circa 300, appartenevano soprattutto ai settori tradizionali (meccanica, plastica, legno, filiera del mobile, automotive), ora il mercato si sta spostando verso la moda, il cosmetico, il farmaceutico o il food, settori nei quali prima non era determinante la pianificazione della produzione, mentre ora producono lotti più piccoli e diversificati e i tempi di consegna diventano determinanti.

Negli ultimi 4 anni abbiamo anche avviato una ventina di progetti all’estero. In Slovenia, Repubblica Ceca e in Croazia abbiamo alcuni contatti diretti, molti altri sono legati a multinazionali o ad aziende italiane che hanno stabilimenti all’estero (Brasile, Messico, Stati Uniti, Cina, India) e questo comporta dover fornire assistenza 24 ore su 24 con servizi multilingue.

L’internazionalizzazione ci ha dato ulteriore visibilità e nell’ultimo anno abbiamo acquisito clienti anche con 8 o 10 stabilimenti nel mondo e nomi importanti nel settore della moda, del packaging, dei componenti di refrigerazione, del cosmetico.

E la vostra offerta?

Il nostro core business è legato a due macro processi, l’APS – Advanced Planning & Scheduling – (pianificazione, programmazione, controllo, schedulazione, tempistiche e ottimizzazione dei processi di produzione), e il MES – Manufacturing Execution System – (tracciabilità, qualità integrata in linea, raccolta dati, proattività in fabbrica).

Uno dei temi fondamentali e sempre più richiesti è il concetto di simulazione real time, cioè il poter ottenere scenari diversi per poter prendere delle decisioni rapide.

Sistemi di simulazione avanzati come i nostri permettono di elaborare un piano di produzione e, simultaneamente, crearne altri alternativi prevedendo possibili ‘intoppi’, e a ogni scenario collegare dei Kpi di misurazione dei parametri che interessano maggiormente. L’aspetto della simulazione con la misurazione tramite KPI è un elemento fondamentale oggi, e i nostri strumenti ne fanno un punto di forza.

La nostra soluzione inoltre prevede funzionalità di Collaborative Manufacturing nell’ottica della collaborazione tra i vari uffici delle aziende (tecnico, produzione, amministrativo e commerciale) per decidere velocemente strade alternative.

Nella formulazione della nostra proposta J-Flex, infine, l’ultima versione chiamata J-Flex 4.U (For you), presenta il concetto di software “role-based”, cioè tagliato sui ruoli aziendali, che vanno dal top management ai ruoli operativi fino alla fabbrica; in azienda ci sono diverse figure, ognuna ha delle esigenze differenti, quindi forniamo una soluzione che dà alle singole figure degli strumenti che risolvono problematiche specifiche del ruolo e del processo aziendale che gestiscono.

Dunque, simulazioni real time, collaborazione, role based sono temi molto attuali e molto sentiti. E J-Flex si basa su tutto ciò.

Per il futuro su cosa siete focalizzati?

Per quanto riguarda l’evoluzione, stiamo facendo un investimento molto importante partito lo scorso anno con una road map ben definita che ci porterà a uno strumento con un’apertura verso dispositivi mobile, di sensoristica, di accesso alle informazioni, di co-progettazione distribuita, verso tutte le tematiche dell’industry 4.0.