Efficienza, Sicurezza e Qualità del processo produttivo nell’industria Alimentare
Lo scorso mese di giugno si è svolta a Bologna l’edizione 2012 di mcT Tecnologie per l’Alimentare (organizzata da EIOM – Ente Italiano Organizzazione Mostre), riferimento per tutti gli operatori specializzati del settore Food & Beverage, focalizzata sul convegno “Efficienza, Sicurezza e Qualità del processo produttivo”. Evento importante per conoscere le più avanzate soluzioni applicative, comprendere il mercato e le novità dell’industria alimentare, promuovere l’aggiornamento professionale e nuove opportunità di business.
Queste alcune delle tematiche che sono state affrontate durante i lavori e che vi proponiamo attraverso questo reportage:
- efficienza impianti/MES,
- sicurezza alimentare,
- manutenzione impianti,
- energy management,
- robotica,
- direttiva macchine e packaging.

Si continua poi con l’intervento di Massimo Fanelli di Rittal sulle applicazioni delle apparecchiature a bordo macchina. Il quadro bordo macchina e il quadro elettrico per bassa tensione devono essere adatti all’impiego in ambiente operativo nel rispetto delle condizioni di funzionamento specificate dalle norme EN61349-1 e EN 60204-1 (in termini di temperatura, umidità, radiazioni solari, agenti atmosferici, agenti corrosivi, sorgenti elettromagnetiche…). Diventa quindi fondamentale per il risultato qualitativo e funzionale finale la corretta scelta di: materiali, trattamenti superficiali (per prolungare la durata dei materiali nel tempo) e guarnizioni di tenuta. Importante è anche l’introduzione di nuove tecnologie produttive, come ad esempio le nano-tecnologie. Fanelli ha poi indicato le direttive e le norme di riferimento come la direttiva sull’igiene dei prodotti alimentari è la HACCP (Hazard-Analysis-Critical-Control-Points). Tra le norme che regolano i prodotti negli ambienti farmaceutici molto conosciute sono quelle americane GMP (Good-Manufacturing-Practice). La HACCP e le GMP, oltre a stabilire regole per i materiali con cui i prodotti vengono a contatto, stabiliscono anche regole per i materiali che possono essere impiegati negli ambienti ove avvengono le produzioni. Nel settore alimentare i materiali utilizzabili devono essere mantenuti in buone condizioni nel tempo e facili da pulire e se necessario da disinfettare.
Il caso Amadori: automazioni e innovative applicazioni specialistiche per la sanificazione delle superfici aperte
Luca Bernardini di Amadori (Sponsored by Festo) ha successivamente illustrato un caso aziendale di automazioni e innovative applicazioni specialistiche per la sanificazione delle superfici aperte. La presentazione è focalizzata sull’attività di Cleaning nel Gruppo Amadori: impianti di lavaggio, modalità operative e tecniche specifiche di pulizia negli stabilimenti di trasformazione Alimentare. Sono stati presentati i sistemi di pressurizzazione e temperatura dell’acqua di lavaggio: introduzione ai sistemi di lavaggio utilizzati nelle attività di Cleaning con specifiche inerenti alle pressioni e temperature di esercizio con le relative esperienze pluriennali maturate negli stabilimenti di trasformazione alimentare. Il loro utilizzo di bassa o media pressione in base alla tipologia di sporco e con l’utilizzo dei 40 Bar si riesce a sopperire le eventuali lacune di bassa pressione sulle tipologie di sporco più tenace e con tale pressione si riescono a ottenere ottimi risultati su quasi la totalità di superfici aperte da sanificare. Schiuma detergenza sulle superfici aperte ed esperienze maturate con l’inserimento simultaneo dell’utilizzo della bassa pressione e iniettori di ultima generazione con ottimi risultati ottenuti sulla qualità della sanificazione e risparmi ottenuti sulla manodopera, consumi idrici e consumo di chimici.
Materiali di confezionamento: sicurezza alimentare ed analisi del rischio
Giuseppe Ciozzani, Responsabile qualità di Nestlè Italiana ha focalizzato il suo intervento sui materiali di confezionamento, sicurezza alimentare e analisi del rischio.
I punti esaminati: materiali di confezionamento, la valutazione del rischio e la sua gestione ai fini della sicurezza degli alimenti, aspetti di sicurezza nell’interazione alimento/imballaggio e quali strumenti e metodologie sono utilizzati per garantire la qualità e la sicurezza del prodotto. Citando il regolamento (CE) N.1935/2004 in particolare l’ART. 3 requisiti generali “I materiali e gli oggetti, … devono essere prodotti conformemente alle buone pratiche di fabbricazione affinché, … essi non trasferiscano ai prodotti alimentari componenti in quantità tale da:
a) costituire un pericolo per la salute umana;
b) comportare una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari;
c) comportare un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche.
Alcune definizioni:
MATERIALI A CONTATTO DIRETTO – Materiale a contatto intimo con l’alimento o strettamente prossimo allo stesso (es. coperchio separato dall’alimento da uno spazio di testa).
MATERIALI A CONTATTO INDIRETTO – Materiale non a diretto contatto con l’alimento ma non separato dall’alimento stesso tramite una barriera funzionale (es. scatola in cartoncino in una confezione bag-in-box dove il sacchetto non è una barriera funzionale).
BARRIERA FUNZIONALE – Strato integro capace di prevenire la migrazione dei componenti del materiale di packaging nell’alimento (es. foglio di alluminio con uno spessore sufficiente ad espletare questa azione).
Un’efficiente barriera è data dal vetro, foglio di alluminio o dalle seguenti resine vergini: PET, PVDC e EVOH.
Il processo attivato dall’azienda è quello di richiedere al fornitore la dichiarazione di conformità relativa al materiale in acquisto, valutare la dichiarazione di conformità e chiedere eventuali spiegazioni e/o integrazioni, inviare il contratto al fornitore, effettuare lo studio HACCP per i materiali di confezionamento forniti, preparare il piano di monitoraggio contenente i controlli e le analisi da effettuare sui materiali di confezionamento, effettuare le analisi e verificare i risultati delle analisi.
Progettazione e costruzione igienica delle apparecchiature alimentari
La sessione è terminata con l’intervento di Giampaolo Betta, Chairman della Sezione Italiana EHEDG -Gruppo di ricerca di tecnologie alimentari, Dipartimento di Ingegneria Industriale – Università degli Studi di Parma.
Argomento della presentazione: progettazione e costruzione igienica delle apparecchiature Alimentari. Dalla “Direttiva macchine” i criteri generali di progettazione igienica:
1) I materiali a contatto o che possono venire a contatto con prodotti alimentari devono essere conformi alle direttive in materia. La macchina deve essere progettata e costruita in modo tale che detti materiali possano essere puliti prima di ogni utilizzazione.
2) Tutte le superfici e gli elementi di raccordo devono essere lisci, senza rugosità ne spazi in cui possono fermarsi materie organiche.
3) I gruppi costituiti da più unita devono essere progettati in modo da ridurre al minimo le sporgenze, i bordi e gli angoli. Essi sono realizzati preferibilmente mediante saldatura o incollatura continua.
4) Tutte le superfici a contatto con i prodotti alimentari devono poter essere facilmente pulite e disinfettate eventualmente dopo aver tolto le parti facilmente smontabili. Gli angoli interni devono essere raccordati con raggi tali da consentire una pulizia completa.
5) I liquidi provenienti da prodotti alimentari e i prodotti di pulizia, di disinfezione e di risciacquatura devono poter defluire verso l’esterno della macchina senza incontrare ostacoli (eventualmente in una posizione ‘pulizia’)
6) La macchina deve essere progettata e costruita in modo tale da evitare ogni infiltrazione di liquidi, ogni accumulazione di materie organiche o penetrazione di esseri vivi, segnatamente insetti, nelle zone impossibili da pulire (ad esempio: per una macchina non montata su piedi o su rotelle, installazione di una guarnizione a tenuta stagna tra la macchina e lo zoccolo, uso di collegamenti stagni, ecc.).
7) La macchina deve essere progettata e costruita in modo che i prodotti ausiliari (ad esempio lubrificanti, ecc.) non possano entrare in contatto con i prodotti alimentari. All’occorrenza, la macchina deve essere progettata e costruita per permettere di verificare regolarmente il rispetto di questo requisito.
8) Le istruzioni per l’uso devono menzionare i prodotti e i metodi di pulizia, di disinfezione e di risciacquatura raccomandati (non soltanto per le parti facilmente accessibili ma anche nel caso in cui sia necessaria una pulizia sul posto, per le parti il cui accesso e impossibile o sconsigliato, ad esempio le tubazioni).
L’ing.Betta, ha poi presentato EHEDG Doc.8. Il documento n°8 EHEDG e stato pubblicato per la prima volta nel 1993 con l’intento di descrivere in modo più dettagliato i requisiti di igiene della Direttiva Macchine. In seguito, alcune parti di esso sono state incorporate nelle norme EN 1672-2: 1998 ed EN ISO 14159: 2002.EHEDG (European Hygienic Engineering and Design Group) e un consorzio europeo di aziende alimentari, costruttori di impianti alimentari, istituti di ricerca e autorità pubbliche sanitarie, nato nel 1989.
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