Exprivia-Italtel, via al business plan 2018-23: ricavi fino a 760 milioni

Un piano industriale ambizioso che punta a raggiungere ricavi fino a 760 milioni di euro entro i prossimi cinque anni. È stato presentato a Palazzo Mezzanotte di Milano, sede della Borsa, nella mattinata del 12 luglio 2018 il business plan del Gruppo Exprivia-Italtel per il 2018-2023. A illustrarlo Domenico Favuzzi, Presidente e CEO di Exprivia, e Stefano Pileri, CEO di Italtel, in una conferenza stampa congiunta.

In attesa di conoscere il nuovo nome che legherà le due aziende, entrate a far parte dello stesso gruppo dalla fine del 2017 – sul futuro brand i vertici stessi dell’organizzazione hanno confessato di essere all’opera e di valutare anche contest interni per scegliere il nome più idoneo (sembrano escluse eventuali crasi tra Exprivia e Italtel) – quel che è certo è che il Gruppo Exprivia-Italtel ha un progetto sfidante, che ben si concilia con lo scenario attuale di necessità di digitalizzazione da parte delle aziende.

Come spiegato dai due manager, con il piano industriale (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Exprivia) il Gruppo punta a incrementare di oltre 150 milioni di euro il fatturato del 2017, con il raggiungimento nel 2023 di quasi 300 milioni di fatturato proveniente dall’estero (oggi si assesta sui 168 milioni circa). L’Ebitda è previsto che raddoppi nel periodo del business plan, passando da 36 milioni di euro del 2017 a 76 milioni di fine piano, con un’incidenza del 10% sui ricavi a cui corrisponde un risultato netto atteso pari a 29 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto nel piano diminuisce, da -226 milioni di euro del 2017 ai circa -120 milioni nel 2023: di tale ammontare le linee committed coprono circa il 75% nel periodo.

“È un piano di azione che coinvolge due grandi player del mercato italiano, con caratteristiche diverse, ma complementari”, ha spiegato Favuzzi. “Partendo dall’intuizione della convergenza del mondo TLC con quello del software applicativo, il nostro Gruppo interpreta in maniera perfetta il cuore della trasformazione digitale, nel quale le nuove applicazioni sono fortemente implementate grazie a tecnologie e infrastrutture (banda larga, cloud, ecc.)”.

“La tecnologia digitale sta avendo e avrà impatti sempre più pervasivi in tutti i settori di mercato”, ha affermato Pileri, che ha poi indicato alcuni esempi significativi delle innovazioni indotte dalla trasformazione digitale in atto, partendo dall’Industria 4.0, ma citando anche le Smart City, le cure mediche basate sul digitale, l’evoluzione dell’ecosistema dei media, l’innovazione delle reti elettriche con l’integrazione di fonti rinnovabili. “Sono alcuni esempi di settori in cui si riescono a mescolare competenze tipiche del mondo delle telecomunicazioni, che sta accelerando verso il 5G, assieme a competenze di sviluppo di applicazioni IT, sempre più intelligenza artificiale, che indicano la vastità delle possibili attività per un gruppo integrato come il nostro”.

Dal piano industriale, si è poi appreso che il Gruppo ha intenzione di concentrare l’attenzione su sette mercati verticali: Industry, Energy, Aerospace, Healthcare, Smart City, Telco&Media, Finance. Ma a caratterizzare lo sviluppo di Exprivia-Italtel è soprattutto l’integrazione delle rispettive competenze, oltre al focus sui mercati internazionali, e alla proposizione, non solo di prodotti e servizi, ma di nuovi modelli di business. Focus particolare è riservato al ricorso sempre più importante all’Open Innovation. Secondo i vertici del gruppo, infatti, “l’innovazione non è più il frutto di ciò che avviene in azienda, ma serve l’aiuto di un network esterno”: “Come Gruppo stiamo rafforzando i nostri rapporti con le università – in special modo con i Politecnici italiani – e con gli istituti di ricerca”.

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