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Gruppo Montenegro digitalizza i processi per guardare all’estero

Quella di Gruppo Montenegro è una storia che, ancora oggi, risveglia in molti esperienze mai vissute, racconti di un mondo e di un’Italia di fine Ottocento dove alcuni dei prodotti più iconici del nostro Paese sono stati ideati e realizzati. La vita di Stanislao Cobianchi, non a caso, è di quelle degne di un romanzo: nato nel 1862 nella Bologna di un’Italia neo unitaria, Cobianchi venne indirizzato dal padre alla carriera ecclesiastica. Ben presto, fuggito da quel destino, si imbarcò su una nave mercantile sulla quale pellegrinò in tutto il mondo, raccogliendo esperienze, sapori ed essenze poi riportati nella natia Emilia dove, nel 1885, diede vita alla Cobianchi Stanislao Distilleria a Vapore. Qui, l’erborista produsse, tra gli altri, l’Amaro Montenegro, il cui nome deriva dalla scelta di Cobianchi di dedicare l’elisir alla penultima regina d’Italia, Elena di Montenegro.

Da quel momento in poi, nel corso dei decenni, Gruppo Montenegro ha vissuto un’importante crescita soprattutto grazie ad acquisizioni e lanci di nuovi prodotti. Dal 1986 al 2002, infatti, la società ha fatto propria la produzione di diversi storici brand come The Infré, Bonomelli, Aperitivo Select, Cannamela, Polenta Valsugana, Vecchia Romagna, Pizza Catarì e Olio Cuore. Oggi, l’azienda fattura oltre 300 milioni di euro e conta più di 380 dipendenti tra Italia ed estero. Grazie a una solida rete distributiva nazionale ed internazionale, l’azienda è presente in oltre 70 Paesi del mondo con i suoi prodotti riconosciuti simboli del made in Italy. L’intento è sempre stato mantenere e tramandare l’italianità dei propri prodotti, conservando alto il livello d’innovazione.

La diffusione nei mercati nazionali e internazionali

Mantenendo e direzionando i propri prodotti sul livello premium, Gruppo Montenegro ha da tempo deciso di espandere la propria presenza a livello nazionale e internazionale, ampliando la propria offerta e portando il proprio bagaglio di competenze, tradizioni e qualità al di fuori del contesto nazionale. Ne sono esempio l’acquisizione di brand entrati nell’immaginario degli italiani, 11 dei quali iscritti al registro nazionale dei marchi storici, come Amaro Montenegro, Vecchia Romagna e Rosso Antico tra i marchi Spirits, e Bonomelli, Cuore e Cannamela tra i marchi Food; ma anche una selezione di pregiate specialità fortemente legate al loro territorio di provenienza, come Grappa Libarna (nata nel 1906 in Piemonte dalla plurisecolare esperienza della Distilleria Gambarotta) e il brandy Oro Pilla, creato a Venezia nel 1919 dalla distilleria Fratelli Pilla & C. Ultimo, in ordine di tempo, è il gin Edgar Sopper, frutto dell’expertise di una delle più antiche distillerie d’Inghilterra.

La difesa della tradizione, la continua ricerca della qualità e una forte vocazione all’innovazione, oltre a costanti investimenti nella digitalizzazione dei processi aziendali, sono gli asset messi in campo da Gruppo Montenegro per competere con successo nel mercato internazionale. Il Dna innovativo presente nel Gruppo sin dalla sua fondazione, infatti, è oggi tramandato tramite le tecnologie più avanzate, verso un percorso di digitalizzazione dell’aziende nel suo complesso.

Proprio dalla conoscenza e dalla comprensione del contesto la società, negli ultimi anni, Gruppo Montenegro ha intrapreso un significativo percorso di rinnovamento digitale, che non riguarda solo l’adozione di tecnologie e software all’avanguardia, ma che include al suo interno un’evoluzione organizzativa e operativa dell’azienda nella sua totalità: questo programma di trasformazione digitale intende supportare la strategia commerciale e ha come fine ultimo il miglioramento del  servizio ai propri clienti, l’efficientamento dei flussi di lavoro e un più agevole reperimento di informazioni.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Gennaio/Febbraio 2024 di Sistemi&Impresa.
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