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Manifattura, nuove sfide e opportunità con l’evoluzione dell’EPM

| Mirko Menecali |

Il lavoro dei cosiddetti C-levels (CFO, COO, CIO) sta diventando sempre più complesso, rendendo strategie e processi sempre più Data driven: a fronte di contesti socioeconomici che tendono a modificarsi rapidamente, è quindi impensabile affidarsi solo a strumenti di analisi tradizionali come Excel che, per quanto flessibili, comportano un elevato costo di gestione, con scarse capacità simulative e di aggiornamento automatico.

E l’esigenza di avere analisi tempestive e frequenti rappresenta oggi un obiettivo ambizioso, se si pensa alla mole di dati disponibili in azienda che spesso occorre prendere in considerazione e alla necessità di elaborarli rapidamente per non compromettere la tempestività delle azioni.

La dispersione digitale

È importante considerare che, negli ultimi 20 anni, le aziende hanno avuto una dispersione di strumenti digitali senza precedenti, legata al fatto che molte di esse si sono dotate di strumenti di pianificazione della Supply chain, del personale e di strumenti ERP. Tale dispersone ha contribuito a creare diversi silos informativi, spesso integrati con strumenti non del tutto performanti. In alcune aziende il problema è stato risolto attraverso le riconciliazioni Excel o diversi strumenti di integrazione dati, che spesso vanno ad aumentare la complessità, invece che ridurla.

Per ovviare a tutto questo è necessario possedere una soluzione altamente integrata e basata su database centralizzati, che permettono ai C-levels di essere molto più rapidi nella rielaborazione dei piani e, soprattutto, nella simulazione degli scenari.

Fino a qui nulla di nuovo. La vera domanda che dobbiamo porci è quali nuove tecnologie possano veramente dare una mano ai nostri manager. Per rispondere esaustivamente, però, cerchiamo di fare luce sul processo di Enterprise performance management (EPM).

Cos’è il Performance management

In termini generici, il Performance management comprende l’insieme di processi, attività e strumenti che consentono alle organizzazioni di elaborare strategie strutturate per pianificare e misurare il raggiungimento dei propri obiettivi. Si tratta di processi che, per loro stessa natura, sono soggetti a frequenti revisioni, in quanto le modalità e la misurazione del raggiungimento degli obiettivi aziendali non sono fisse e immutabili nel tempo, ma si fondano sulle possibilità offerte dalle condizioni storiche, infrastrutturali, culturali e organizzative in cui si opera.

Fanno parte di questa famiglia di processi, primo fra tutti, il processo di budgeting in tutte le sue declinazioni, ma anche i processi di pianificazione e coordinamento operativo, come il Sales and operations planning (S&Op) o l’Integrate business planning e anche tutti gli specifici piani e simulazioni effettuati a fronte di specifici investimenti.

Già da tempo, infatti, i processi e gli strumenti di Performance management hanno abbandonato la confortevole ‘casa’ iniziale della pianificazione economico-finanziaria (il budget), per avvicinarsi e integrarsi con tutti i processi di coordinamento del business a livello operativo.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Marzo 2024 di Sistemi&Impresa.
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