Istat, occupazione: gli inattivi al minimo storico
Cresce il numero degli occupati in Italia a marzo, rispetto ai dati 2017, e il tasso d’occupazione tocca il 58,3%, valore più alto dal novembre 2008. Secondo i dati Istat, la spinta maggiore arriva dagli indipendenti (+56mila) e in maniera assai più contenuta dai lavoratori a termine (+8mila), in controtendenza i permanenti (-2mila).
Questa crescita interessa unicamente gli uomini e riguarda tutte le fasce d’età, fatta eccezione per quella 35-49 anni (-59mila), che più risente delle crisi industriali.
Aumenta l’occupazione soprattutto nel range 25-34 anni (+59mila) e, complice l’innalzamento dell’età pensionabile, quella Over 50 (+53mila), più limitata invece per i giovani tra 15 e 24 anni (+9mila).
Sempre secondo l’Istat, a marzo si contano 19mila disoccupati in più rispetto a febbraio, in prevalenza donne e 35-49enni, con un tasso di disoccupazione che rimane comunque stabile all’11% (a livello di settembre 2012).
Sono invece 104mila gli inattivi in meno, con il tasso che scende al minimo dall’inizio delle rilevazioni (anche se resta elevato, al 34,3%). Nonostante il dato positivo possiamo riscontrare che gli incentivi ai contratti stabili sembrano avere avuto un impatto assai limitato.
La crescita occupazionale dei giovani (+68mila tra i 15-34 enni) non riflette questa considerazione, non riguardando nello specifico i contratti permanenti. Inoltre c’è anche bisogno di attendere la pubblicazione di giugno per avere uno spaccato regionale e vedere il beneficio sul Mezzogiorno del bonus Sud.