Automazione industriale: linfa per gli spin-off

| FabbricaFuturo |

A cura di:Carlo Marchisio

Carlo Marchisio, Comitato tecnico di Automazione Oggi

Fonte: Automazione Oggi 364 – Giugno 2013

Nonostante i momenti nebulosi e la crisi industriale possiamo individuare un’Italia che si attiva e che cresce.
Produce valore aggiunto puntando sugli investimenti in ricerca & sviluppo, sulla valorizzazione dei giovani talenti tecnologici nonché su interessanti collegamenti tra il mondo del privato e della pubblica amministrazione. Sono ormai molte centinaia le imprese italiane nate da progetti di ricerca sviluppati fra le aule delle Università e dei centri pubblici di ricerca Italiani.
lct, elettronica, scienze della vita, nanotecnologie, energia, ambiente e automazione industriale. Costituite da un mix di docenti, studenti, dottorandi e ricercatori, le imprese spin-off della ricerca generano un giro d’affari annuo di oltre 700 milioni di euro con una presenza lavorativa di circa 8.000 persone fra scienziati, tecnici e ingegneri. Emilia Romagna, Lombardia e Toscana sono le regioni dove si concentra il maggior numero di spin-off.
Oltre la metà delle aziende è infatti localizzata nel nord Italia e il 28% al centro, grazie a un gruppo di atenei molto attivi nei progetti di ricerca, dai Politecnici di Torino e Milano fino alle Università di Bologna, Perugia, Reggio Emilia e Pisa. Il mercato di riferimento è quello italiano, dove è realizzato il 90% del fatturato. Inizialmente consolidato dalle iniziative legate all’Ict, recentemente hanno preso piede iniziative imprenditoriali legate a comparti come scienze della vita, ambiente, energia ed elettronica-automazione industriale.
Possiamo annoverare numerose aziende molto attive e preparate in tutti gli ambiti del vasto mondo dell’automazione. Queste realtà sono molto ben apprezzate dai clienti oem ed end user, perché possono costruire un ottimo bacino tecnologico per sviluppare attività di ricerca congiunta con tempistiche ridotte e ottimo rapporto qualità/prezzo. Possiamo annoverare numerose case history in vari comparti industriali.
Esempio: un’azienda lombarda ha progettato e realizzato sistemi per il controllo dei prodotti da forno basati su sistemi multi-telecamera. Sono i primi sistemi in linea impieganti reti neurali artificiali in grado di autoprogrammarsi al variare della produzione e delle condizioni ambientali nel settore del food.
Altro esempio: un’azienda toscana ha sviluppato un sistema portatile di assistenza remota che sfrutta le potenzialità della realtà aumentata, fornito ai costruttori di macchine. Permette al personale tecnico di ricevere supporto audio e video da esperti a distanza attraverso uno strumento di visualizzazione delle informazioni che si può indossare. Assistenza realtime per fini formativi, seguendo gli utenti a distanza passo dopo passo in ogni fase di un progetto: assistenza, manutenzione, risoluzione dei problemi.
Molto apprezzato quindi il progetto speciale di Fiera SPS Italia che si è svolta a Parma dal 21 al 23 maggio: l’edizione 2013 ha presentato InnovationResearch, area espositiva dedicata interamente a Start-up, Spin-off e Centri di Ricerca, figure chiave per lo sviluppo dell’automazione industriale.

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
Oggi FabbricaFuturo affronta i temi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per offrire alle aziende gli strumenti per affrontare le sfide nella fabbrica di domani.

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