L’automazione per la produzione sostenibile è ‘arte’?

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Per poter spiegare al meglio questa particolare domanda è opportuno analizzare il concetto di ‘arte’.

Fonte: Automazione Oggi 

A cura di:
Carlo Marchisio, Comitato Tecnico Automazione Oggi

L’arte può essere considerata anche sotto l’aspetto di una professione di antica tradizione svolta nell’osservanza di alcuni canoni codificati nel tempo.
In questo senso, le professioni artigianali, quelle cioè che afferiscono all’artigianato, discendono spesso dal Medioevo, quando furono in qualche modo sviluppate come attività specializzate e gli esercenti arti e mestieri vennero riuniti nelle corporazioni.

L’arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana, svolta singolarmente o collettivamente, che porta a forme creative di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza.
Anche l’automazione per la produzione sostenibile ha necessità di validi artisti che devono conoscere molto bene il processo produttivo industriale e il concetto di sostenibilità. Richiede una certa cultura e bisogna sempre sintonizzare l’ingegneria, la produzione, i sistemi informatici e la qualità.
Compito che non è sicuramente facile e per il quale è necessaria una discreta Arte unita a una valida esperienza nel trasmettere le informazioni, le idee/progetti. I progetti in quest’ambito non sono mai fini a se stessi, perché sono sempre molto innovativi e diventano poi un patrimonio aziendale di tutti.
Ovviamente è richiesta agli integratori di soluzioni software la massima disponibilità nel collaborare sul progetto del cliente, diventando partner primario con responsabilità importanti della semplice fornitura di prodotti.

Ogni progetto è diverso dall’altro e quindi i tecnici coinvolti possono scegliere al meglio le tecnologie di automazione da utilizzare.
Il futuro dell’industria manifatturiera e dell’automazione che la supporta è, siamo molto confidenti, nella ‘green factory’ e nei sistemi di produzioni evolutivi, capaci cioè di rigenerarsi e adattarsi a una produzione flessibile.
Molte aziende sono già attive in questa direzione. Sono le aziende dove i manager implementano un impianto fotovoltaico o un sistema di cogenerazione nella fabbrica, per ricavare il 90% del loro fabbisogno energetico oppure scelgono motori ad alta efficienza, supervisione, linee produttive efficienti, energy management, applicazioni MES, analisi integrata di tutti i KPI, e poi macchine più performanti con soluzioni meccatroniche evolute (motion control).

Un esempio fra i tanti: un importante gruppo alimentare multinazionale guarda il risparmio energetico e la sostenibilità aziendale facendo sedere attorno a un tavolo i fornitori principali. Obiettivo tagliare del 10% l’energia necessaria a confezionare cioccolatini e merendine utilizzando anche sistemi innovativi di automazione, riducendo inquinamento e scarti di produzione. L’automazione gestita ad arte è il perno principale di questi progetti innovativi per la produzione sostenibile.

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
Oggi FabbricaFuturo affronta i temi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per offrire alle aziende gli strumenti per affrontare le sfide nella fabbrica di domani.

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