Gabel con Mantero Seta per il Made in Italy

| Federica Biffi |

Due aziende e un marchio che natu­ralmente si intrecciano, condividendo competenze e saper fare. Il Gruppo Gabel, specializzato nella produzione di biancheria da casa, di recente ha siglato l’accordo con l’azienda tessile comasca Mantero Seta – proprietaria del marchio Ken Scott dal 2019 – di licenza per la produzione e la distri­buzione di biancheria per la casa e complementi arredo di alta gamma. Un sodalizio siglato sotto il segno del prestigio e della qualità che permetterà di far emergere l’estro creativo del fashion designer americano – capace di disegnare e realizzare prodotti parten­do proprio dalla creatività del tessuto, dal disegno e dal colore – stampato su filati pregiati.

“La Gabel opera ed è strettamente con­nessa al distretto tessile comasco e lo stesso si può dire per Mantero. In un territorio così delimitato, le occasioni di incontro sono piuttosto comuni, ma non sempre, oltre a rapporti cordiali, c’è un prosieguo. In questo caso, in particolare con la famiglia che guida l’azienda che porta il proprio nome, a questi contatti e amicizie ha fatto seguito la ricerca di possibili sinergie commerciali e indu­striali”, racconta Michele Moltrasio, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Gabel.

È così che con la firma dell’accordo per l’utilizzo del brand, il Gruppo Gabel ha voluto mettere il proprio know how a servizio dell’opera di una figura eclet­tica del mondo del design, dell’arte e della moda del XX secolo. “La notizia dell’acquisizione del marchio ha immediatamente generato il pensiero, da entrambe le parti, che si potesse lavorare insieme su questo brand iconico nella categoria biancheria per la casa, mettendo insieme i saperi, i valori, il modo di intendere l’azienda di due imprese tessili familiari per certi versi molto simili”, continua Moltrasio.

Una partnership dalla quale nasce un progetto ricco e promettente, che unisce eredità e uno sguardo orien­tato verso il futuro. Ne è convinto Moltrasio: “Pensiamo che non solo sia stato positivo per il lancio di questa collezione, ma che ‘fare sistema’, specie quando si è così prossimi, a prescindere dalla vicinanza sulla carti­na geografica, sia generativo di valore e che si debba continuare a conoscersi e dialogare. Due esempi virtuosi, due aziende e due famiglie che si stimano profondamente, non possono che dare buoni frutti”.

Una produzione italiana e green

Uno stile che concilia tradizione e innovazione, originalità e benessere e una storia interamente italiana inizia­ta nel 1957 e che continua ancora oggi in tutto il mondo. Il Gruppo Gabel da oltre sessant’anni contribuisce a scri­vere la storia del tessile Made in Italy; per l’azienda è molto importante con­tinuare a produrre sul suolo italiano. “Per salvarci dalla delocalizzazione selvaggia e dall’arrivo nel settore di grandi gruppi multinazionali, abbiamo continuato ad alzare l’asticella della qualità, investito in tecnologia e in comunicazione, migliorato l’efficienza dei processi, perché crediamo in un Made in Italy fatto di altissima qualità, sempre più green e ‘su misura’ per le persone”, rivela Moltrasio.

La produzione del Gruppo avviene, infatti, per la maggior parte sul ter­ritorio italiano. In particolare, nello stabilimento di Rovellasca, in provin­cia di Como, si trovano la stamperia e la tintoria, e a Buglio in Monte, in provincia di Sondrio, si svolge la tessitura. Come ha fatto sapere il Presidente e Amministratore Delegato: “Produciamo in Italia circa il 94% di ciò che vendiamo: negli stabilimenti di Rovellasca e Buglio in Monte gestiamo direttamente tutte le fasi della filiera a partire dalla tessitura, passando per stampa e tintoria, fino alla nobilitazio­ne dei tessuti”.

Anche un impegno nei confronti della sostenibilità è ciò che caratterizza la lavorazione dei materiali. “Abbiamo fatto in modo di ricevere certifica­zioni internazionali che garantiscono il rispetto dell’ambiente”, ha detto Moltrasio. Il gruppo comasco ha otte­nuto, in particolare, quella destinata a chi realizza prodotti tessili con fibre naturali da agricoltura biologica – riconosciuta a livello internazionale – e quella per gli stabilimenti tessili green. Del resto, fin dai suoi esordi, Gabel si è posta come obiettivo quoti­diano quello di favorire la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili, etici e significativamente meno impat­tanti sull’ambiente. Solo controllando direttamente l’intera filiera in Italia, si può essere sostenibili a tutto tondo.

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