Marlegno raccoglie i frutti di una servitizzazione ben gestita

| Elisa Marasca | ,

Marlegno è un punto di riferimento nel settore della Bioedilizia da 20 anni, specializzata nella costruzione di case in legno su misura e referente unico per tutte le fasi di realizzazione, dalla progettazione alla consegna chiavi in mano. Situata a Bolgare in provincia di Bergamo, nel cuore della Lombardia, si estende per più di 5mila metri quadri, che comprendono uffici, stabilimento produttivo, magazzino, showroom e sala conferenze e conta più di 70 collaboratori.

L’azienda ha fatto dell’innovazione uno dei pilastri fondanti della propria crescita e nel 2018 ha raggiunto 13 milioni di euro di valore della produzione. Angelo Luigi Marchetti, Amministratore Delegato di Marlegno, racconta i processi che hanno portato l’azienda verso l’innovazione e la servitizzazione: “Il modello di business dell’Edilizia, portato avanti fino al 2011, è cambiato e si confronta con nuovi scenari: le trasformazioni più importanti riguardano il monitoraggio costante e, di conseguenza, la verifica dell’efficienza delle macchine”.

Marlegno ha scelto un modello sostenibile, conoscendo a monte il mercato e come operano gli stakeholder: “L’innovazione ci ha permesso di uscire dalla nostra comfort zone, avere un’organizzazione capace e sempre pronta a modificare il modo di operare e monitorare i nuovi trend; è molto difficile, ma ci siamo riusciti”.

Non solo tecnologia, ma anche riorganizzazione

Il primo passaggio è stato convertire l’organizzazione ‘a silos’ in quella matriciale. Di conseguenza, sono state inserite figure trasversali altamente specializzate, che mettono tutte le parti dell’azienda in contatto continuo, fondamentale per affrontare i cambiamenti. Il Consiglio di Amministrazione si è aperto anche a consiglieri esterni, per mettersi continuamente in gioco con nuovi pareri e decisioni in un’ottica di managerializzazione.

Per quanto riguarda le tecnologie, Marlegno ha introdotto un CRM che mette in relazione tutti i dipartimenti aziendali, attraverso un unico linguaggio e un forte controllo di gestione. Come molti player del settore dell’edilizia, l’impresa ha adottato il Building Information Modeling (BIM), cioè la piattaforma di progettazione digitale in cui tutti gli attori protagonisti di un processo condividono i dati in un unico sistema, anticipando gli effetti del progetto in cantiere e riducendo gli imprevisti economici e di tempistica.

Tra i pregi tecnologici dell’azienda ci sono l’utilizzo interno della Realtà virtuale, per mostrare ai clienti come sarà configurato il loro appartamento e l’introduzione nei propri componenti costruttivi di sensori (tecnologia IoT), che hanno trasformato l’abitazione da un semplice contenitore passivo a uno attivo, sempre connessa, e che migliora le performance e la qualità dell’abitare.

Un trend altrettanto innovativo è quello della prefabbricazione offsite, ovvero favorire e organizzare il più possibile la produzione nello stabilimento rispetto al cantiere, in un’ottica di economia circolare e di Life Cycle Thinking (LCT), cioè un modo di pensare che considera le conseguenze economiche, ambientali e sociali di un prodotto nell’arco dell’intero suo ciclo di vita. Ecosostenibilità e tecnologia alla base, senza però trascurare mai la grande attenzione al cliente, ai suoi desideri e alle sue esigenze che ha sempre contraddistinto Marlegno e il suo team.

L’articolo fa parte dello Speciale Servitizzazione pubblicato sul numero di novembre 2019 di Sistemi&Impresa.
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