Sostenibilità è salvaguardare il business
Che momento state vivendo come azienda partner per il supporto tecnologico?
È una fase particolare per le imprese che si stanno guardando intorno per capire come salvaguardare il business, ma allo stesso tempo sono chiamate ad affrontare il mercato – con la sua caoticità – agendo su più fronti. Rileviamo un incremento degli investimenti nell’IT – abbiamo numerose richieste di collaborazione dal mercato sia nazionale sia internazionale – e questo atteggiamento ci convince che le imprese si sono rese conto che l’investimento nella trasformazione digitale è importante per ottimizzare i processi. Da qui, quindi, passa la strategia: automatizzare e integrare la tecnologia aiuta a migliorare le performance, nonché a sviluppare e mantenere determinati mercati. E questa consapevolezza ci stimola a innovare in continuazione.L’innovazione passa dalla tecnologia, ma anche dalle persone…
Nel nostro caso, a oggi, contiamo circa 160 collaboratori: nell’ultimo anno abbiamo incrementato le nostre risorse e non abbiamo ancora terminato gli inserimenti. In questo senso è sempre più stretto il legame con le università e alle collaborazioni già in corso ne stiamo attivando altre, in particolare con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Parma, nel corso Sistemi Orientati a Internet e l’Università Cattolica del Sacro Cuore per i corsi della Smea (Alta scuola di Management ed Economia Agro-Alimentare). Anche da questi canali selezioniamo le persone da inserire nell’organizzazione.Qual è l’X Factor per Sinfo One?
Nella scelta dei candidati siamo concentrati sulla valorizzazione delle creatività, sulla volontà di crescere e di dare un contributo, e sulla diversità. Il nostro obiettivo di essere sempre innovativi si lega alla strategia di inserire sia persone con background diverso da quello ‘tradizionale’ sia risorse con esperienze maturate all’estero. Per esempio, è recente l’assunzione di un giovane iraniano che si è trasferito a Parma per motivi di studio: non parla ancora italiano, ma ha scelto di sviluppare in Italia parte della sua carriera lavorativa. Siamo convinti che per crescere serva innovare aprendo le porte ai giovani con esperienze culturali alternative rispetto al passato: se una ventina d’anni fa, l’80-90% del personale proveniva da Parma e dintorni, oggi abbiamo allargato il raggio della ricerca. La città ci aiuta perché è un polo attrattivo, in particolare grazie all’offerta universitaria che si affianca a quella di Cremona con la Agricultural Food Economics: anche in questo modo riusciamo a entrare in contratto con giovani prevenienti da tutto il mondo.
Dario Colombo, laureato in Scienze della Comunicazione e Sociologia presso l’Università degli Studi di Milano, è caporedattore della casa editrice Este. Giornalista professionista, ha maturato esperienze lavorative all’ufficio centrale del quotidiano online Lettera43.it dove si è occupato di Economia e Politica, e nell’ufficio stampa del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
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