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Riso Scotti, innovare nel nome della tradizione

| Martina Midolo | ,

Fondata nel 1860 e tuttora gestita dalla quinta generazione della famiglia, Riso Scotti è un’azienda italiana che, da una produzione focalizzata sul riso, ha compiuto nel tempo un significativo cambiamento strategico ampliando la gamma di prodotti. “Il riso è ancora il cuore del nostro catalogo, ma è stato notevolmente rivisitato”, ha raccontato Gianluca Pesce, Direttore Marketing e Commerciale di Riso Scotti, alla tappa dedicata al Food di FabbricaFuturo – il progetto multicanale della casa editrice ESTE dedicata ai mega trend del manifatturiero – che si è svolta a Parma.

Con un fatturato di circa 210 milioni di euro (che si alza a 290 milioni come Gruppo; dati 2022), negli ultimi cinque anni l’azienda è cresciuta del 29% e prevede di chiudere il 2023 con 300-320 milioni di fatturato. Per Riso Scotti la crescita rappresenta un aspetto fondamentale ed è intesa non solo in termini di obiettivi economici, ma come un vero e proprio approccio mentale che guida la strategia aziendale. “Oggi il mercato si approccia ai prodotti alimentari con un’aspettativa di varietà di opzioni e di occasioni di consumo. Pensiamo, per esempio, al caffè: posso mettere sul fuoco una moka a casa, oppure prepararlo con la macchinetta, andare in ufficio e berlo dal distributore, chiederlo al bar… Si tratta sempre dello stesso prodotto, ma in contesti diversi”, ha spiegato Pesce. Dovendo rispondere in modo flessibile alle diverse opportunità di consumo, Riso Scotti si definisce un’azienda ‘multicanale’, che negli anni ha diversificato la gamma di prodotti (surgelati, gallette, bevande a base di riso) e si è strutturata nel settore Retail, anche fornendo marchi per conto terzi in Italia ed Europa.

Diversificare, senza tradire la propria identità

La diversificazione è contemporaneamente una opportunità e un rischio: deve essere strategica, mirata e allineata agli obiettivi dell’azienda. È dunque importante considerare la profittabilità incrementale e assicurarsi che le nuove iniziative siano in sintonia con l’identità aziendale. “La vera sfida è incrementare i profitti senza compromettere la coerenza e la creatività. Per questo la nostra strategia si è sviluppata nell’ottica della diversificazione correlata”, ha dichiarato Pesce. In altre parole, dopo aver definito l’essenza dei valori del loro prodotto principale, il riso, l’azienda li ha trasferiti in una gamma di prodotti che potesse comunicare lo stesso messaggio.

L’elemento fondamentale per una diversificazione di successo è il riconoscimento dei bisogni reali dei consumatori, considerando allo stesso tempo anche l’esperienza complessiva del consumatore. “Gli utenti di oggi non acquistano solo prodotti, ma cercano esperienze coinvolgenti. Un prodotto dovrebbe essere parte di un progetto più ampio che offre un’esperienza completa”, ha precisato il Direttore Marketing e Commerciale di Riso Scotti.

Un esempio concreto del percorso di diversificazione di Riso Scotti è rappresentato dall’espansione nel settore lattosio free. Questa scelta strategica ha portato a un fatturato di 12 milioni di euro con una crescita annuale del 20%, contribuendo al 15% della redditività aziendale: un esempio di come una strategia a lungo termine, incentrata su progetti e sull’esperienza del consumatore, possa portare a risultati significativi.

Posizionarsi sul mercato senza mai ‘tradirsi’

Nel contesto dinamico e in continua evoluzione del mercato, è essenziale mantenere un alto livello di competizione: “La nostra chiara decisione aziendale è che se non riusciamo a ottenere un alto posizionamento del mercato, preferiamo riallocare le risorse altrove. In questo contesto, la gestione oculata delle risorse è cruciale per il nostro approccio”, ha osservato il Direttore.

Le risorse sono infatti considerate un bene prezioso, soprattutto perché disponibili in quantità limitate. Questo principio vale per tutte le direzioni aziendali, dalla gestione commerciale alla logistica. “La chiave è investire in aree in cui siamo leader e, se necessario, abbandonare settori in cui non lo siamo”. Un approccio strategico richiede anche una chiara comprensione del mercato che, per chi opera nel settore del largo consumo, si struttura sotto tre diversi aspetti: il consumatore, il mercato e la concorrenza, scenari strettamente collegati tra loro.

“Pur essendo una tendenza molto diffusa, l’internazionalizzazione rimane un passo fondamentale. Anche se siamo riconosciuti come leader in Europa, soprattutto nel settore del riso, dobbiamo riconoscere che questa leadership non si riflette necessariamente nei mercati chiave in crescita, come l’America e l’Asia”, ha spiegato Pesce. L’azienda ha così adottato un approccio strategico per conquistare questi mercati in crescita, riconoscendo che l’approccio tradizionale all’espansione internazionale non era più efficace. Per esempio, ha deciso di stringere un accordo con un Gruppo quotato in Borsa a Madrid (diventato socio di minoranza) che ha assunto un ruolo chiave nella distribuzione del riso Scotti in tutti i mercati del Nord e del Sud America (dove l’azienda era tradizionalmente debole).