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Archiva Group dà una spinta alla transizione digitale

| Martina Midolo |

Efficienza, maggiore collaborazione e migliore condivisione delle informazioni. Sono questi i principali benefici offerti della digitalizzazione dei processi aziendali, da cui le Piccole e medie imprese (PMI) possono trarre vantaggio. Nell’attuale contesto economico, infatti, l’innovazione rappresenta un fattore critico per le aziende e per la loro capacità di adattarsi e crescere. Per ottimizzare la gestione dei dati e migliorare la comunicazione interna, le PMI possono dunque fare affidamento su piattaforme di gestione dei processi aziendali e Workflow management. Tali soluzioni automatizzano i flussi di lavoro, identificando chiaramente i passaggi di ogni processo e i ruoli dei dipendenti coinvolti, consentendo così una maggiore efficienza operativa e una visione completa delle attività in corso. “L’impegno a investire in soluzioni che favoriscano la digitalizzazione dei processi dovrebbe nascere dalla voglia di mettere in atto un significativo rinnovamento interno e non, come spesso accade, dal solo desiderio di razionalizzare le risorse”, ha precisato Loris Marchiori, Corporate Communication Director di Archiva Group, punto di riferimento per lo sviluppo di servizi digitali in outsourcing e per la consulenza specializzata in trasformazione digitale e reingegnerizzazione dei processi aziendali.

Per essere davvero efficace, la digitalizzazione non deve essere spinta solo dalla necessità di tagliare i costi, ma dalla volontà di innovare e migliorare, mettendo in atto un radicale cambiamento che favorisca la crescita. Nonostante la crescente consapevolezza dei vantaggi legati alla transizione digitale, per molte aziende la sfida è ancora affrontata in fase embrionale. Secondo l’Osservatorio Digital B2B della School of Management del Politecnico di Milano, solo il 34% delle organizzazioni monitorate ha digitalizzato completamente le funzioni che interagiscono con i clienti, mentre meno del 39% dispone di un’infrastruttura interna in grado di raccogliere le informazioni in modo efficiente. “Questi prerequisiti sono fondamentali per aumentare la produttività e per realizzare una digitalizzazione dei processi che supporti al meglio il business”, prosegue Marchiori.

Guardare all’investimento, non alle spese

La transizione digitale delle imprese si sviluppa attraverso diversi ‘livelli’ o fasi. Il primo, cruciale, passo è l’analisi delle attività manuali e ripetitive che sono svolte all’interno dell’azienda. Successivamente, si procede con lo studio e la selezione dei processi che possono essere digitalizzati, poiché non tutti sono adatti a questo cambiamento. Infine, la terza e ultima fase coinvolge l’implementazione delle soluzioni tecnologiche e la formazione del personale per il loro utilizzo.

Eppure, la digitalizzazione dei processi non implica soltanto l’adozione di soluzione avanzate, ma richiede un cambiamento di mentalità. Spesso l’abitudine di rimanere nella comfort zone può ostacolare l’avvio di questo percorso: superare questa resistenza iniziale porta a vantaggi tangibili, come un uso più efficace del tempo e l’aumento del valore prodotto. “Per intraprendere la scelta di digitalizzare i processi aziendali, è fondamentale lavorare in stretta collaborazione con gli addetti ai processi interni”, sottolinea il Corporate Communication Director di Archiva Group. “Comprendere il modo in cui si è lavorato fino a quel momento permette di individuare i processi da trasferire sulla piattaforma digitale, soprattutto se quest’ultima è stata creata su misura per le esigenze specifiche dell’azienda”.

Anche il tema dei costi può rappresentare un primo ostacolo alla digitalizzazione. Tuttavia, oggi il mercato è talmente ricco da offrire soluzioni che richiedono anche investimenti finanziari minimi. L’unico investimento significativo è nell’allocazione di risorse temporali per gestire i processi digitalizzati. È importante sottolineare, infatti, che la digitalizzazione completa di un’azienda non può avvenire dall’oggi al domani; l’approccio ideale è iniziare con le procedure più impattanti e successivamente estenderle ad altre aree. “Con l’aiuto di tecnologie innovative, come i software di programmazione low code e no code che consentono di concentrarsi sugli obiettivi piuttosto che sull’infrastruttura IT, è possibile ottenere risultati significativi in tempi ridotti”, conclude Marchiori. La digitalizzazione è un fattore essenziale per il successo delle PMI, consentendo di migliorare l’efficienza operativa, competere sul mercato e sostenere una crescita sostenibile in un mondo sempre più digitale.