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Athena Industries, gestire processi produttivi differenti in un mercato incerto

| Federica Biffi |

Rincari energetici e innalzamento dei costi delle materie prime hanno reso ancor più complicato uno scenario già caratterizzato da un mercato volatile e instabile. Il risultato è che il business aziendale è ormai diventato molto complesso per le imprese, chiamate a interpretare i cambiamenti non facendosi travolgere. Soprattutto quando i mercati con cui ci si confronta sono diversi tra loro.

Athena Industries è un’azienda specializzata nella produzione di componentistica e fornisce soluzioni su misura per il settore industriale, come per esempio quello metalmeccanico e, già da oltre 10 anni, anche quello dell’idrogeno. Come tutti, anche l’impresa vicentina deve fare i conti con le sfide geopolitiche. “La nostra fortuna è di essere diversificati, ma questo diventa anche un fardello nella gestione della complessità in azienda”, afferma Alessandro Tomasi, Chief Operations Officer di Athena Industries. Oltre a servire segmenti di mercato diversi – l’azienda è costituita da quattro divisioni di business – fornisce alle imprese clienti varie tipologie di prodotti. “Essendo caratterizzati da una forte diversificazione anche grazie a un’evoluzione per acquisizioni, abbiamo tante tipologie di produzione diverse. Quindi, coniughiamo differenti linee di prodotti e il cliente è soddisfatto perché trova un partner completo e affidabile dal punto di vista della solidità degli strumenti”, continua il manager.

Qual è la sfida attuale? “Gestire tanti processi produttivi diversi, soprattutto oggi”, dice Tomasi. Saper realizzare i pezzi, ormai, è diventato scontato; piuttosto ora è richiesto di gestire la complessità di un mondo rapido e incerto. “Questa diventa la vera difficoltà: trovare un modo per gestire la variabilità della domanda che arriva da parte dei clienti”, continua. A complicare il quadro è la situazione attuale – inasprita dalla guerra tra Russia e Ucraina – caratterizzata dalla crisi delle materie prime, l’innalzamento dei prezzi, la contrazione delle filiere. “Quasi sempre è difficile interpretare le esigenze perché succede che i clienti hanno bisogno di pezzi nel giro di un mese, ma noi abbiamo fornitori che a volte hanno tempi molto più lunghi per la consegna, addirittura fino a un anno”, puntualizza il COO di Athena Industries.

Il mercato cambia continuamente ed è sempre più esigente. I costi delle materie prime aumentano e l’energia si alza. “Una prima opzione è che questo vada avanti all’infinito; il secondo scenario è che la situazione non sia sostenibile nel tempo. Si teme sempre che ci possa essere un rallentamento, ma poi, nella realtà, questo non avviene, perché le richieste continuano ad arrivare”, ragiona il manager. È cambiata la velocità di interazione: “Questo ha diseducato le persone, perché, per esempio, ci si possono permettere più errori, nonostante li si possa risolvere facilmente. Tanti dati, poche informazioni buone”. Il cliente richiede poi qualità e consegne efficienti, pretendendo, oltre vantaggi in termini di prezzi, soprattutto certezze: “Fa tante domande e vuole risposte”.

Il digitale agevola la gestione della mole di informazioni

In questo contesto, è necessario avere sistemi che organizzino le informazioni relative ai clienti, anche nell’ottica di fare previsioni. E il digitale è un valido alleato. “Circa otto anni fa abbiamo iniziato il percorso di digitalizzazione. In effetti, ci sono tante informazioni che girano; per questo motivo, abbiamo software che schedulano la produzione, che gestiscono il magazzino, che controllano la gestione e monitorano i costi”, spiega Tomasi.

Quali sono i vantaggi? “La reattività e la possibilità di lavorare live; adesso gli strumenti sono evoluti e permettono di gestire variazioni frequenti. Poi si possono anticipare i problemi quando, per esempio, si prevedono picchi di lavoro; oppure con il Manufacturing Execution System (MES) è possibile leggere i dati e metterli a fattor comune in modo intelligente”, continua il COO di Athena Industries. Oggi ci sono rinnovate esigenze, che contemplano differenti aree aziendali: serve una visione trasversale del business. “Dobbiamo mettere il customer service nelle condizioni di leggere tutte le informazioni, ma è complicato perché sono coinvolte diverse funzioni e il rischio è che non riescano a comunicare bene che cosa vogliono o a capire il bisogno del cliente”, rivela il manager. La parte più complessa che l’informatica deve agevolare, al netto della produzione dei calcoli, è quella di cercare di avere le risorse in un’unica interfaccia: “Per questo motivo, stiamo implementando un nuovo Customer Relationship Management (CRM) per integrare tante informazioni in uno strumento unico, così da aiutare nel rendere i processi trasparenti e dare un servizio efficiente”.

La formazione riguarda anche gli aspetti soft

Sfruttando il digitale, è possibile integrare in azienda modelli organizzativi nati un po’ per sperimentazione e un po’ per intuizione: “Dato che faticavo a rimanere aggiornato rispetto tutte le attività, ho espresso la difficoltà a un consulente che ci seguiva e così abbiamo iniziato a sperimentare il metodo agile”, racconta Tomasi.

È così che la formazione è diventata un aspetto cruciale della gestione aziendale: “Abbiamo introdotto gruppi di lavoro, spingendo sullo sviluppo delle competenze, insieme con metodi e strumenti nuovi che hanno permesso l’avanzamento dei processi in modo più efficace, un maggior coinvolgimento di tutti nella strategia di sviluppo aziendale. Nel 2018 abbiamo iniziato anche una formazione sugli aspetti più soft, che ha portato risultati positivi”, dice il manager.

Nel 2021 l’azienda ha registrato un incremento del 35% di lavoro e sono state assunte 100 persone in un anno e mezzo. “Abbiamo inserito tanti lavoratori e li abbiamo formati: è stato un investimento. Abbiamo lavorato tutto quel periodo con la difficoltà di rincorrere un mercato con risorse non adeguate. Ora, invece, abbiamo colmato quel gap”, conclude Tomasi.