Nuovi strumenti e volontà di innovare portano Tecres a efficientare i processi

| Cecilia Cantadore |

Tecres nasce in Italia nel 1981 dall’intuizione del Presidente Giovanni Faccioli, che decide di creare un’impresa con una precisa missione: migliorare la vita delle persone in tutto il mondo. L’azienda di Sommacampagna (Verona) si è specializzata in resine acriliche dal 1986 e oggi offre una vasta gamma di soluzioni biomedicali per ortopedia, vertebral augmentation e cranioplastica. Conta 110 dipendenti in Italia e ha raggiunto i 36,5 milioni di fatturato nel 2021, commercializzando i suoi prodotti in tutto il mondo tramite distributori. La produzione, con diverse linee produttive dedicate alle varie tipologie di prodotto, è interamente localizzata nell’headquarter veneto, dove le macchine lavorano in un ambiente controllato e sterilizzato, secondo le normative previste per la produzione di dispositivi medicali.

Il settore biomedicale è in continua evoluzione: sebbene i prodotti di Tecres siano sul mercato ormai da anni, l’innovazione e la ricerca permettono continuamente di apportare migliorie, testare nuovi materiali e, per esempio, rendere più efficace il trattamento delle infezioni. Per questo motivo l’azienda punta moltissimo sull’innovazione: ben il 20% del fatturato viene investito ogni anno in Ricerca e sviluppo e un ufficio interno si occupa di avviare collaborazioni e operare in sinergia con Università e centri di ricerca. Gli investimenti in innovazione non si limitano all’ambito della ricerca medicale, ma si traducono anche in numerosi progetti pilota lanciati con la finalità di efficientare i processi. “Negli ultimi anni, in particolare, abbiamo messo a nudo i processi aziendali, per individuare quali fossero obsoleti e poco funzionali. Sulla base delle criticità emerse dall’analisi, abbiamo introdotto nuovi strumenti di automazione e digitalizzazione, che stanno portando a un vero e proprio cambio di approccio e di mentalità” spiega Luca Farinazzo, Tax Specialist & Senior Accounting di Tecres.

Digitalizzazione e automazione supportano il lavoro delle persone

Una delle novità principali è stata implementata nel periodo di pandemia, durante il quale l’azienda non si è mai fermata avendo a che fare con medici e strutture sanitarie di tutto il mondo: nella primavera del 2021, a conclusione di un progetto avviato nell’ottobre 2020, l’azienda ha adottato un magazzino verticale. “Parlando di processi, il magazzino verticale porta a un cambio di logica e di mentalità organizzativa, non è più il magazziniere a gestire i colli ma la macchina che va incontro all’operatore attraverso l’utilizzo di barcode” sottolinea il Manager. Negli ultimi due anni Tecres ha partecipato anche al progetto «REsilient LOgistics And supply chain Design (ReLOAD): progettazione di una Supply chain e di una logistica resiliente», promosso da Confindustria Verona. In questo ambito ha sviluppato un tool digitale per migliorare l’efficienza della propria Supply chain. Questo strumento, al servizio dell’Ufficio Acquisti, consente di monitorare i prezzi delle materie prime, i trasporti, il rating dei fornitori e avere così sempre a disposizione gli indici di rischio. In questo modo l’azienda può prevenire problematiche ed eventualmente decidere di diversificare gli acquisti, per evitare interruzioni della catena di fornitura e, di conseguenza, minacce alla continuità del business.

Sempre nell’ottica di digitalizzare i processi per garantire una maggiore flessibilità, visibilità e trasparenza, non solo in produzione ma anche nella gestione aziendale, Tecres ha recentemente adottato la soluzione Automatizzazione Fatture Fornitori di Esker, piattaforma in cloud sviluppata per valorizzare il lavoro dei dipartimenti finanziari e del servizio clienti con l’automatizzazione dei processi basata su Intelligenza Artificiale. La soluzione consente di automatizzare il processo di fatturazione passiva e rispondere così all’esigenza di una tracciabilità totale dei flussi, dall’origine dell’ordine alla fattura, essere in grado di mappare i costi effettivi, oltre che per avere un workflow approvativo automatizzato e dematerializzare la gestione delle fatture, riducendo anche le tempistiche di registrazione dei documenti. “Automatizzare significa avere una visione globale. Grazie alla qualità del dato, riusciamo a controllare meglio le spese, effettuare pagamenti con uno scadenziario e ottenere flussi approvativi migliorati” commenta Farinazzo, che conclude: “Digitalizzare l’azienda significa per noi tenere il passo, crescere ed ampliarci, fornendo un supporto sempre migliore alle persone”. Il progetto realizzato ha posto le basi per future implementazioni, con nuovi moduli aggiuntivi che andranno a creare un vero e proprio ecosistema a livello ‘holding’, in Italia come nelle altre filiali internazionali.

Il processo di digitalizzazione in Tecres non può dirsi concluso, anzi: questo è un inizio, il primo step di una visione a lungo termine che porterà l’azienda ad andare oltre il “si è sempre fatto così” per imparare ad aprirsi al cambiamento.

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

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