Ori Martin, la ricerca come motore di crescita
Le nuove frontiere dell’energia a confronto con la sfida sostenibilità
Da sempre, Ori Martin dà grande importanza alla valorizzazione della sua funzione Ricerca e Sviluppo: in collaborazione con Tenova, l’azienda bresciana sta sviluppando uno dei primi quattro progetti Lighthouse approvati dal MISE, il progetto Acciaio 4.0 che ha come obiettivo la digitalizzazione dello stabilimento. All’interno di questo progetto è stato sviluppato un sistema di riconoscimento automatico del rottame che si basa su algoritmi di machine learning, di fatto introducendo l’intelligenza artificiale nel processo produttivo siderurgico. “Abbiamo istruito un sistema di AI per riconoscere autonomamente la tipologia di rottame che riceviamo dai fornitori. Dopodiché, l’algoritmo suggerisce la natura del materiale al classificatore, che può decidere di accettare o contestare il carico”, dice Zanforlin, che sottolinea come il procedimento consente di snellire e rendere il processo più sicuro. L’automazione dei modelli industriali è un tema fondamentale che, però, deve essere approcciato in sintonia con il rispetto della sostenibilità e con altre innovazioni, come il percorso di decarbonizzazione e gli investimenti sullo sviluppo delle energie innovabili. Proprio rispetto a questi ultimi aspetti, ci sono alcune perplessità sull’elettrificazione dei settori, in particolare quello dell’Automotive. In merito, Zanforlin dice: “Per procedere con la decarbonizzazione bisogna capire, a livello scientifico e tecnico, qual è la fonte energetica che ci permette di farlo al meglio, garantendo la continuità operativa a livello industriale. Le rinnovabili, inoltre, saranno delle tecnologie di transizione, l’Italia ha tutte le carte in regola per diventare l’hub dell’energia del futuro, l’idrogeno”. L’importanza della diversificazione dei motori è stata sottolineata anche da Akio Toyoda, Presidente del colosso automobilistico Toyota: secondo l’imprenditore giapponese, l’elettrico non può rappresentare l’unica strada per il futuro, è fondamentale contemplare e favorire altre tecnologie come l’ibrido, il plug-in e, soprattutto, l’idrogeno.
Laureato in Comunicazione e Società presso l’Università degli Studi di Milano, Alessandro Gastaldi ha iniziato il suo percorso all’interno della stampa quasi per caso, già durante gli anni in facoltà. Dopo una prima esperienza nel mondo della cronaca locale, è entrato in ESTE dove si occupa di impresa, tecnologia e Risorse Umane, applicando una lettura sociologica ai temi e tentando, invano, di evitare quella politica. Dedica il suo tempo libero allo sport, alla musica e alla montagna.
automazione, ricerca e sviluppo, sviluppo sostenibile