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Sabelt, gli incentivi 4.0 per rimanere competitivi

| Alessandro Gastaldi |

La ricchezza della filiera italiana è la creatività e la capacità d’innovazione e di miglioramento dei propri prodotti. Questa è la visione di Giulio Graziano, General Manager di Sabelt, azienda produttrice di sistemi di sicurezza e sedili per il Motorsport, l’Au­tomotive e l’Aerospace. Secondo il manager, le grandi aziende devono investire in ambito Ricerca e Sviluppo per rimanere com­petitivi, ridurre i costi e offrire prodotti unici. Il taglio sul credito d’imposta rappresenta un limite anche se, sotto questo punto di vista, le vie alternative ci sono: “Di strumenti ce ne sono parecchi sia monetari a fondo perduto sia sulla base di finanziamenti. Tra Pnrr, bandi nazionali e regionali, le opportunità sono molte, la difficoltà sta nell’intercettarle. Per le PMI, però, è più complesso perché spesso sono richiesti investimenti minimi importanti”.

È proprio per questo motivo che gli incentivi 4.0 sono fondamen­tali: la loro accessibilità e la minore complessità applicativa li rendono fruibili da un numero maggiore di imprese. Graziano, inoltre, esprime le sue perplessità riguardo all’annullamento del credito d’imposta Formazione 4.0, strumento ritenuto essenziale in un periodo storico caratterizzato da un importante skill gap: “Formare in azienda è complesso e ha costi importanti; attual­mente abbiamo difficoltà nel trovare collaboratori preparati nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Prendere un ingegnere per fargli svolgere mansioni iper tecniche non è sostenibile perché saranno necessari compensi più elevati e perché non verranno sfruttate le competenze in modo efficiente. Servono persone specializzate che, però, non si trovano”.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Gennaio-Febbraio 2023 di Sistemi&Impresa.
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