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Sostenibilità è salvaguardare il business

È un appuntamento classico dell’estate, quello con Sinfo One. Non è l’unica occasione di confronto dell’anno, ma la chiacchierata estiva con Paola Pomi, CEO di Sinfo One – la società di consulenza IT di Parma che vanta oltre 40 anni di esperienza nello sviluppo e implementazione di soluzioni gestionali e per la trasformazione digitale – è il momento nel quale si approfondiscono sfide e opportunità del mercato.

In questa precisa fase storica, per esempio, nella quale si abusa del termine “sostenibilità”, Pomi evidenzia che le imprese hanno il principale obiettivo di “salvaguardare il più possibile il business” e in questo senso devono essere valutati gli investimenti in tecnologia, considerata come la leva per tutelare l’impresa stessa. “Le aziende hanno maturato la consapevolezza che con l’IT è possibile fare saving e servire meglio i clienti”, ragiona la CEO di Sinfo One.

Accanto alle numerose azioni sostenibili verso ambiente, persone e territorio, infatti, le organizzazioni hanno compreso che c’è un’altra sostenibilità di cui prendersi cura e che guarda in particolare alla tutela dell’azienda: in uno scenario di forti incertezze, questo è un fine che non può essere subordinato ad altri. Ma si tratta di uno dei tanti aspetti affrontati nel dialogo che inizia proprio dal mercato.

Che momento state vivendo come azienda partner per il supporto tecnologico?

È una fase particolare per le imprese che si stanno guardando intorno per capire come salvaguardare il business, ma allo stesso tempo sono chiamate ad affrontare il mercato – con la sua caoticità – agendo su più fronti. Rileviamo un incremento degli investimenti nell’IT – abbiamo numerose richieste di collaborazione dal mercato sia nazionale sia internazionale – e questo atteggiamento ci convince che le imprese si sono rese conto che l’investimento nella trasformazione digitale è importante per ottimizzare i processi. Da qui, quindi, passa la strategia: automatizzare e integrare la tecnologia aiuta a migliorare le performance, nonché a sviluppare e mantenere determinati mercati. E questa consapevolezza ci stimola a innovare in continuazione.

L’innovazione passa dalla tecnologia, ma anche dalle persone…

Nel nostro caso, a oggi, contiamo circa 160 collaboratori: nell’ultimo anno abbiamo incrementato le nostre risorse e non abbiamo ancora terminato gli inserimenti. In questo senso è sempre più stretto il legame con le università e alle collaborazioni già in corso ne stiamo attivando altre, in particolare con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Parma, nel corso Sistemi Orientati a Internet e l’Università Cattolica del Sacro Cuore per i corsi della Smea (Alta scuola di Management ed Economia Agro-Alimentare). Anche da questi canali selezioniamo le persone da inserire nell’organizzazione.

Qual è l’X Factor per Sinfo One?

Nella scelta dei candidati siamo concentrati sulla valorizzazione delle creatività, sulla volontà di crescere e di dare un contributo, e sulla diversità. Il nostro obiettivo di essere sempre innovativi si lega alla strategia di inserire sia persone con background diverso da quello ‘tradizionale’ sia risorse con esperienze maturate all’estero. Per esempio, è recente l’assunzione di un giovane iraniano che si è trasferito a Parma per motivi di studio: non parla ancora italiano, ma ha scelto di sviluppare in Italia parte della sua carriera lavorativa.

Siamo convinti che per crescere serva innovare aprendo le porte ai giovani con esperienze culturali alternative rispetto al passato: se una ventina d’anni fa, l’80-90% del personale proveniva da Parma e dintorni, oggi abbiamo allargato il raggio della ricerca. La città ci aiuta perché è un polo attrattivo, in particolare grazie all’offerta universitaria che si affianca a quella di Cremona con la Agricultural Food Economics: anche in questo modo riusciamo a entrare in contratto con giovani prevenienti da tutto il mondo.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Settembre 2023 di Sistemi&Impresa.
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