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Industria 4.0, percorsi concreti per diventare un’impresa digitale

| Redazione |

Percorsi concreti di digitalizzazione. Si è svolta a Brescia – la quinta provincia europeo del manifatturiero –  la prima tappa del Roadshow organizzato da Cisco Italia ed ESTE in collaborazione con Warrant Group per illustrare casi e progetti di impresa digitale già realizzati da alcune delle aziende eccellenti del nostro Paese (le altre tappe sono: Bologna il 22 novembre; Firenze il 12 dicembre; Ancona il 25 gennaio e Padova il 15 febbraio).

Dopo oltre un anno in cui media, player di mercato ed esperti hanno diffuso le teorie legate all’Industria 4.0, era necessario iniziare a raccontare percorsi concreti per creare l’impresa digitale: ormai, infatti, le organizzazioni sono mature per questo passaggio. A confermarlo è stato Andrea Bacchetti dell’Università di Brescia e ricercatore del Rise che ha di recente pubblicato una ricerca sullo stato dell’arte della manifattura in Italia: rispetto al 2016, oggi le aziende hanno la consapevolezza delle potenzialità del 4.0 e tante hanno iniziato a pianificare aggiornamenti tecnologici (molti di questi progetti, tuttavia, sono ancora strettamente legati agli sgravi fiscali).

Il 4.0, però, non è un tema che riguarda solo la produzione, tanto che – anche grazie all’aggiornamento del Piano Calenda, entrato nella fase 2 – ora si parla di Impresa 4.0. Un tema, questo, che Cisco aveva già lanciato nel 2016 quando Agostino Santoni, Amministratore Delegato di Cisco Italia, lo aveva indicato come lo strumento per “dare una voce digitale” alle nostre imprese (leggi l’intervista pubblicata su Sistemi&Impresa di Ottobre-Novembre 2016). A illustrare il passaggio da Industria 4.0 a Impresa 4.0 e della digitalizzazione come “vera e propria risorsa per l’incremento produttivo e la competitività delle aziende” è stato Michele Dalmazzoni di Cisco: l’innovazione non deve essere legata solo alla linea produttiva, ma deve riguardare l’intero ciclo del valore e ogni funzione aziendale, dalla Ricerca e Sviluppo fino ai servizi after sales.

Per diventare un’impresa 4.0 servono investimenti: su questo tema si è concentrato l’intervento di Patrick Beriotto di Warrant Group, che ha presentato il quadro degli strumenti finanziari e dei contributi a fondo perduto a supporto dei processi di ricerca e innovazione delle imprese. Il Piano Calenda, infatti, ha messo a disposizione delle aziende numerosi strumenti, il cui utilizzo complementare e sinergico è alla base per la pianificazione strategica degli investimenti.

Per dare ulteriore concretezza all’evento, sono stati presentati due casi reali di Industria 4.0. Il primo è stato quello di 1177, marchio di Calze Ileana Spa: a illustrarlo è stato Luca Bondioli, CEO di 1177. L’azienda ha scelto di concentrarsi ‘sull’ultimo miglio’ della catena del valore, ossia la proposizione sul mercato, ideando una vending machine con la quale vendere le calze in lattina (altro progetto brevettato di 1177): a questa ha poi affiancato Pepper, un umanoide in grado di guidare il consumatore nell’acquisto del prodotto, illustrandone i dettagli e coinvolgendolo in modo unico. E ora 1177 sta valutando nuovi progetti di digitalizzazione, questa volta in produzione, affinché questa sia in grado di soddisfare la domanda, in un dialogo continuo – reso possibile dalle tecnologie – con la vending machine.

Altro percorso concreto di digitalizzazione è quello di Fluid-o-Tech azienda italiana di mercato per qualità e innovazione nella progettazione e produzione di pompe volumetriche e sistemi per la gestione dei fluidi per il settore foodservice, medicale, industriale, automotive e non solo. Nella sua testimonianza, Ivan Basso di Fluid-o-Tech ha illustrato la costruzione della roadmap digitale dell’azienda, ricercando partner strategici che potessero accompagnarla su un piano di sviluppo triennale, costruendo progetti pilota di successo per generare entusiasmo e mettendo le persone al centro per favorire la convergenza tra IT e OT.