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La guerra dei talenti nell’Industria manifatturiera

Nel 2021, l’industria manifatturiera italiana ha vissuto una fase di intensa ripresa che l’ha portata a superare significativamente i livelli pre Covid: il fatturato a marzo 2022 è cresciuto del 21,4% rispetto allo stesso mese del 2021, toccando il livello più alto di sempre. Questo ha determinato il superamento della soglia di mille miliardi di euro. “È un momento di grandi opportunità in cui è fondamentale fare sistema, per rendere il territorio attrattivo per i giovani talenti, soprattutto nel Sud Italia”, è il messaggio di Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico di Bari, intervenuto alla tappa di Bari di FabbricaFuturo, il progetto multicanale promosso dalla casa editrice ESTE che da 10 anni osserva e racconta quanto accade nel settore manifatturiero, individuando i megatrend del Manufacturing. Anche dal capoluogo della Puglia è emerso che il tema dei talenti (da attrarre e trattenere nelle aziende) è centrale e vale per tutti gli ambiti dell’economia italiana, e non solo.

“Per centrare l’obiettivo ognuno deve fare la propria parte. Le università, in particolare i politecnici, devono avere la capacità di innovare continuamente la didattica, in collaborazione sempre più stretta con le aziende, per rispondere alle loro esigenze”, continua Cupertino. L’obiettivo è quindi riuscire a formare persone con competenze che evolvano insieme con il mercato. “Anche la ricerca è sempre più orientata alla collaborazione pubblico-privato, perché possa produrre l’innovazione tecnologica che serve alle imprese per essere competitive e crescere”, è l’auspicio del Rettore del Politecnico di Bari.

Puntare su formazione e posizione strategica della Puglia

I più recenti dati del Centro studi del Consiglio nazionale ingegneri (Cni) in collaborazione con il Sistema informativo excelsior Unioncamere-Anpal, hanno rivelato che dei 76.200 lavoratori operanti nelle professioni ad alta specializzazione, richiesti nei prossimi mesi, ben 18mila riguardano materie come l’Ingegneria e si rivolgono a professioni assimilate (gli ingegneri sono i profili più richiesti). Di questi, le stime avvisano che nei prossimi mesi ne saranno reperibili meno di 7mila.

“Abbiamo l’esigenza di un nuovo sistema di formazione continua per integrare gli studi tecnico scientifici con quelli umanistici, perché i professionisti del futuro dovranno avere competenze sempre più trasversali”, avverte Cupertino. Per questo il Rettore del Politecnico di Bari propone di attivare incubatori di impresa e business school nelle università, che facciano da ponte tra la formazione scolastica e le richieste delle aziende. “Oltre alla sua capacità innovativa, la Puglia è anche al centro del Mediterraneo, per cui dobbiamo sfruttare questa posizione favorevole per rendere i nostri settori di punta, come il manifatturiero, sempre più attrattivi all’estero nei confronti di talenti, startupper e investitori internazionali”, conclude.