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La Manifattura si fa sostenibile con il digitale

Transizione digitale ed ecologica vanno considerate nel loro insieme: si intrecciano, si influenzano e devono essere gestite in contemporanea. Le imprese manifatturiere devono quindi mettere in atto azioni per poter guidare una transizione congiunta. Tra gli esperti, infatti, questa rivoluzione è nota con l’espressione “Twin transition” (letteralmente: transizione gemella). Certamente è una sfida, ma è anche una reale opportunità, che si traduce in competitività, ottimizzazione delle risorse, risparmio energetico, miglioramento della qualità del lavoro e sostenibilità dei processi.

Come insegna la storia, i momenti di crisi hanno sempre generato cambiamento e tra­sformazione, nuove scoperte e innovazioni. Le criticità – per chi le ha sapute cogliere – sono state trasformate in opportunità per ridisegna­re gli schemi nei quali erano inseriti i tessuti sociali e, ovviamente, quelli industriali. Il futu­ro, quindi, sarà complesso, ma proficuo per chi riuscirà a interpretare l’attuale momento storico in quest’ottica, traendo il meglio dai diversi elementi che lo compongono e che è importante conoscere. “Bisogna ribaltare la prospettiva e non avere un atteggiamento difensivo nei confronti della sostenibilità, spesso intesa come vincolo o adempimento. Ormai i consumatori – in particolare le nuove generazioni – richiedono comportamenti responsabili e certificabili. Di conseguenza, finalizzare l’innovazione tecnologica al sup­porto di scelte sostenibili diventa un vantaggio competitivo anche per le imprese manifattu­riere”, ha spiegato Marco Taisch, Presidente del Made 4.0 e Professore Ordinario di Advanced & Sustainable Manufacturing presso il Politecnico di Milano, School of Management Manufacturing Group in occasione dell’evento Green Ex Machine, che si è svolto a Milano ed è stato promosso da Miraitek 4.0, azienda che implementa modelli innovativi nella gestio­ne delle risorse produttive per aumentare la produttività e la competitività delle imprese, in collaborazione con MyChicJungle, hub per l’innovazione e la comunicazione digitale, par­tner tecnologico e abilitatore di servizi per la strategia e lo sviluppo delle imprese.

Impostare nuovi modelli di business

In un contesto storico ed economico in cui la complessità è diventata parte della normalità, bisogna riuscire a coglierne gli aspetti positi­vi. Per esempio è l’occasione per ridisegnare schemi e modelli e solo chi riuscirà a interpre­tare l’attuale momento storico in quest’ottica riuscirà a competere in modo adeguato: da qui il paradigma che concilia l’innovazione tecno­logica con la sostenibilità.

In realtà sono già numerose le imprese che hanno compreso l’importanza di migliorare il proprio impatto sul Pianeta, come dimostrano i dati elaborati dal Manufacturing Group della School of Management del Politecnico di Milano: il 45% delle aziende ha già intrapreso dei progetti di sostenibilità che impattano sulle Operations, evidenziando una crescente sensibilità verso i temi green. “I driver più comuni sono la volontà di rispondere alle esigenze e alle tendenze del mercato, soprattutto per le imprese che realizza­no gran parte del loro fatturato con l’export: la competitività, infatti, si gioca anche sulla stra­tegia di sostenibilità aziendale e la volontà di costruire un’immagine di brand sostenibile”, ha spiegato Elisa Negri, Senior Assistant Professor del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, durante la presentazione degli ultimi dati sullo stato dell’arte dell’avan­zamento tecnologico in chiave sostenibile. Tra gli ostacoli, invece, sono emersi la man­canza di cultura aziendale e di chiarezza sui benefici attesi, la complessità delle leggi sulla gestione dei rifiuti e la mancanza di indicatori che colleghino le performance di sostenibilità al valore aziendale.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Giugno-Luglio-Agosto 2023 di Sistemi&Impresa.
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