Ekaf Group-Cellini, così l’ERP abilità l’evoluzione digitale

| Dario Colombo |

Avvicinandosi ai confini del comune di Genova e accedendo al quartiere di Bolzaneto, al limite settentrionale della città della Lanterna, si ha l’impressione di star attraversando una zona dal forte connotato industriale, dove il commer­cio e l’impresa – nel corso del tempo – hanno modellato il volto e l’identità del contesto. Oltre al Petrolchimico, al Siderurgico e al Metallurgico, da sempre settori trainanti della Regione, la Liguria può contare su solide industrie navali e alimentari tra cui c’è uno stretto collegamento. Sin dalla nascita della Repubblica di Genova nel 1005, infatti, la posizione strategica della città ha contribuito a renderla un importante viatico commerciale, dal quale transitavano beni e prodotti provenienti da Oriente e dall’Africa. Tra questi, nel corso del tempo, si è poi rita­gliato il ruolo di protagonista il caffè che, dalla seconda metà del 1500, ha iniziato a circolare tra le Repubbliche Marinare.

Attualmente è una delle bevande più diffuse al mondo e, secondo Altromercato, è il secondo prodotto più commercializzato a livello mondiale dopo il petrolio, con un volume di mercato pari a circa 15mila miliardi di dollari e un valore determinato sui mercati dei futures (non azionari) principali, ovvero quelli di New York e Londra. Ancora oggi, il caffè è lavorato e diffuso nel capoluogo ligure e il gruppo Ekaf–Cellini è uno dei principali inter­preti di questa tradizione. In Italia, infatti, caffè non significa solo Napoli: il capoluogo campano ha la sua cultura (con la sua tipica caffettiera e le sue miscele), ma c’è una lunga tradizione anche in Piemonte (in particolare a Torino) e in Trentino-Alto Adige, dove ha sede la torrefazione più antica d’Italia, fondata nel 1790 a Rovereto. E, ovviamente, anche in Liguria.

L’esperienza artigianale lunga 77 anni

Ma nella lista delle zone italiane dedicate al caffè c’è anche la Toscana. Le origini del marchio Cellini, infatti, derivano da un altro importante polo portuale, quello di Livorno. Qui nel 1946 nacque la Torrefazione Columbia, a opera di Amleto Pieri e della sua famiglia: dopo 44 anni di crescita e di sviluppo dell’azienda, nel 1990, i Pieri decisero di investire per dare una svolta all’atti­vità, acquistando Ekaf, la più grande torrefazione ligure, che era già un’industria strutturata e con una diffusione consolidata in tutto il Nord Italia. La presenza di un’organizzazione efficiente e di personale già formato permise di concentrarsi sulla diffusione del know how e del Dna della famiglia imprenditoriale. Per imprimere la pro­pria identità alla neo acquisita impresa, i Pieri decisero di fondere i due marchi già parte di Ekaf – Eureka e Filicori – sotto l’unico brand Cellini.

Dopo quasi un decennio di gestione, la proprietà ha poi intercettato la necessità di costruire un nuovo impianto produttivo, per rispondere alla crescente domanda: nel 2005 è così stato comple­tato il nuovo stabilimento di Genova Bolzaneto, dalla superficie complessiva di circa 11mila metri quadri, di cui 6mila coperti, strategicamente posizionato in prossimità dell’autostrada A7 che porta verso Milano attraversando il Piemonte. Il secondo fondamentale momento evoluti­vo dell’azienda – ma vale per tutto il settore del caffè in generale – è datato 2013 quando, dopo aver aperto numerosi contenziosi contro i concorrenti, Nestlé ha perso il diritto sul bre­vetto delle sue capsule. La conseguenza è stata la liberalizzazione della produzione di prodotti compatibili, con il mercato che ha vissuto un vero e proprio boom, nel quale la maggior parte degli attori del settore hanno sviluppato la propria soluzione. Cellini ha così rivisto un’importante sezione del proprio assetto produttivo per inclu­dere le capsule compatibili nella propria offerta.

La vera rivoluzione interna all’azienda, però, è quella che ha visto cambiare l’assetto della proprietà, avvenuta a febbraio 2021, con l’ac­quisizione del 59% da parte di DeA Capital, la società d’investimento del Gruppo De Agostini. Affiancata dal fondo di stampo industriale, la famiglia Pieri ha quindi suggellato la nuova era della sua torrefazione che, anche grazie all’acquisizione, a fine 2022, della società di ecommerce Frhome, è oggi caratterizzata da novità produttive, di processo e di distribuzione. A guidare questo percorso d’evoluzione è il nuovo management che si è composto tra il 2021 e il 2022 e del quale fanno parte Giorgio Boggero, CEO di Ekaf Group e Giuseppe Bodrero, CFO di Ekaf Group che, all’interno que­sta intervista, raccontano la loro azienda a 360 gradi, dalla produzione al mercato del caffè, dal modello organizzativo all’adozione di un nuovo ERP. A loro fianco c’è anche Simone Rondanina, Head of Controlling di Ekaf Group, che ha curato proprio quest’ultima novità legata al ‘sistema nervoso centrale’ digitale dell’organizzazione, per la verità già avanti sul fronte della digi­talizzazione, avendo una catena produttiva interamente meccanizzata e gestita dai software di fabbrica.

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Aprile 2023 di Sistemi&Impresa.
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