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L’AI non ci farà perdere il lavoro, ma serve un cambio di mentalità

| Rita Parrella |

L’Intelligenza Artificiale (AI) sta rivoluzionando l’esperienza del lavoro, ma per molte persone resta ancora fonte di grandi preoccupazioni. Secondo un sondaggio realizzato da Citrix (multinazionale che fornisce workspace digitali intelligenti e sicuri) in collaborazione con l’istituto OnePoll su un campione di 500 ‘lavoratori della conoscenza’ italiani, il 37,2% degli intervistati teme che la presenza dell’AI in azienda possa portare nei prossimi cinque anni alla perdita di posti di lavoro.

Il 36,2%, inoltre, prevede l’evoluzione verso un ambiente di lavoro ‘disumanizzato’ dall’avvento dei robot. “Nonostante questi dati, noi siamo più concentrati sul 49,6% del campione che pensa di poter svolgere mansioni maggiormente complesse attraverso l’AI, massimizzando l’impatto positivo della tecnologia”, commenta Massimiliano Grassi, Direttore Marketing di Citrix Italia, il quale invita a “cambiare prospettiva per focalizzarsi su come possa essere migliorata la produttività in azienda grazie a queste nuove applicazioni”.

Se, infatti, i lavoratori italiani non si sentono ancora in grado di padroneggiare o relazionarsi con l’AI, un approccio positivo nei confronti di questa tecnologia è il punto di partenza necessario per rendere l’attività lavorativa più performante e soddisfacente.

Lavoro agile, personalizzato e sicuro

Citrix Workspace ne è un esempio: si tratta di una ‘scrivania digitale’ che dimostra come la tecnologia possa essere messa al servizio dell’utente lavoratore, e gli ultimi aggiornamenti all’insegna dell’AI hanno reso questa sua funzione ancora più evidente. L’obiettivo di base resta quello di combattere la complessità dell’IT, concedendo all’utente la possibilità di organizzare il proprio spazio di lavoro in modo agile, personalizzato e sicuro.

Con un solo sign-in, infatti, si accede a tutte le applicazioni necessarie per svolgere le proprie mansioni. Sono inoltre a disposizione oltre 150 applicazioni di tipo SaaS del tutto integrate nel workspace, incrementando la sicurezza e l’efficienza operativa. L’accesso è previsto dai dispositivi client più vari (che possono arrivare a quattro per ogni utente) e si può passare da un device all’altro senza dover interrompere la propria attività.

Grazie all’integrazione della piattaforma con i tool di collaborazione più usati, inoltre, si può sottoporre contemporaneamente a più dipendenti un unico flusso di contenuti. Citrix Worspace riesce a intervenire con maggiore efficacia anche sulla perdita di concentrazione che si ha quando si cambia contesto, a causa di interruzioni e notifiche o quando si passa da un sistema a un altro per eseguire i task quotidiani.

Fondamentale risulta anche il versante della sicurezza attraverso sistemi di riconoscimento di identità e logging, in grado di mettere al riparo la scrivania da malware, forme di intromissione e hacking.

Tecnologia a servizio della produttività

A questo pacchetto consolidato si sono aggiunte, grazie alla spinta dell’AI, alcune funzionalità in più e il workspace presentato in occasione dell’ultimo Citrix Synergy ad Atlanta nel maggio 2019 è ormai un sistema intelligente. Oltre a semplificare e organizzare il lavoro dell’utente, lo guida nelle mansioni da svolgere e automatizza alcune delle sue attività.

Con oltre 100 microapplicazioni di recente sviluppo, il sistema notifica all’utente in modo dinamico il task più importante da eseguire in ogni momento, con il vantaggio di portare a termine il lavoro in meno passaggi e di non compiere passaggi inutili, all’interno di applicazioni esterne al workspace.

“È una sorta di personal coach digitale”, descrive Grassi, “per lavorare in maniera più veloce, più costruttiva e più concentrata. Secondo un lavoro di ricerca di McKinsey Global Institute almeno il 20% del tempo viene impiegato dalle persone nella ricerca di informazioni. Invece, se le informazioni rilevanti per noi e importanti in un certo contesto ci vengono messe a disposizione, recuperiamo questo tempo per svolgere attività a valore aggiunto”.

Tra queste c’è, per esempio, la formazione che resta tra le priorità nelle aziende specialmente in questa fase di transizione tecnologica. Sono tra l’altro gli stessi dipendenti a chiederlo, come indica il sondaggio, per cui il 43,8% del campione desidera acquisire ulteriori competenze tecnologiche nei prossimi cinque anni. Proprio questo offrono i workspace intelligenti: la tecnologia più avanzata a servizio della produttività.