Le tecnologie al servizio dell’ESG

| Federica Biffi |

È di recente emanazione la Direttiva sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità da parte del Consiglio dell’Unione europea, che introduce obblighi di comunicazione dettagliati sulle informazioni non finanziarie per le imprese; l’obiettivo è quello di garantire il rispetto di questioni riguardanti i diritti ambientali, sociali, umani e di governance, seguendo i criteri Environmental, social, governance (ESG). Ormai è chiaro: le aziende non possono prescindere dal fare business interagendo in modo sostenibile con ambiente e società. L’Agenda 2030 ha definito da tempo gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile e in questa direzione vanno anche i fondi istituiti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) relativi a digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura (missione 1) e Rivoluzione verde e transizione ecologica (missione 2). Dal Rapporto GreenItaly del 2022 – ricerca condotta annualmente sul valore della Green economy da Fondazione Symbola e Unioncamere – è emerso come negli ultimi anni, nonostante le crisi, in Italia stia crescendo la consapevolezza in questo ambito: sono 531mila le imprese che hanno contribuito alla transizione verde negli ultimi cinque anni (dal 2017 al 2021). Tuttavia, secondo il rapporto dal titolo Emissions gap report 2022: the closing window – climate crisis calls for rapid transformation of societies del The united nations environment programme (Unep), le azioni degli Stati per ridurre le emissioni e contrastare la crisi ambientale in corso non sono ancora sufficienti. Anche durante la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (Cop27) che si è tenuta dal 6 al 18 novembre 2022 in Egitto, i leader e politici mondiali si sono confrontati per discutere sulle questioni climatiche, pur nel mezzo di un momento di tensioni geopolitiche e di crisi energetica. Dopo due settimane di trattativa, tuttavia, non si è arrivati a risposte concrete in merito alla gestione delle emissioni.

A ogni modo, il percorso verso una società sostenibile e basata su un’economia circolare impone l’adozione dei paradigmi dell’Industria 4.0: le nuove tecnologie, infatti, consentono di ottenere risparmi energetici ed efficientare la produzione, nell’ottica di ridurre i consumi. Ma contribuiscono anche rispetto alla dimensione sociale, perché migliorano l’impatto sulla comunità, e comportano un lavoro sinergico con l’essere umano, creando una società più inclusiva.

Sono stati coinvolti nello Speciale:

Fabio Cappellozza, Presidente di Considi

Simone Marchetti, ERPM Business Development Manager di Oracle

Marco Gamba, Industry Innovation and Communication Leader di Schneider Electric

Adriano Ceccherini, Chief Operating Officer di SAP Italia e Grecia

Lorenzo Angelo Veronelli, Project Leader di Boston Consulting Group (Bcg)

Francesco Pasini, Project Leader di Boston Consulting Group (Bcg)

L’articolo integrale è pubblicata sul numero di Dicembre 2022 di Sistemi&Impresa.
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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
Oggi FabbricaFuturo affronta i temi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per offrire alle aziende gli strumenti per affrontare le sfide nella fabbrica di domani.

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