Per digitalizzare la Manifattura serve la consulenza di prossimità

| Sara Polotti |

La digitalizzazione – che tra i vari vantaggi permette il lavoro a distanza e lo scambio di informazioni da remoto – ha sempre bisogno della vicinanza tra persone. Vale in particolare per il Manifatturiero, quantomeno durante le fasi di avviamento dei progetti e per il settaggio costante degli strumenti. Per restare competitive e adattarsi alle nuove sfide del mercato, le aziende si affidano spesso alla consulenza con l’obiettivo di rendere più snelli e sicuri i processi; ma per quanto sia possibile dialogare e implementare servizi da remoto, sono innegabili i benefici della vicinanza tra clienti e consulenti.

Ne è convinto Paolo Grotto, Socio Amministratore e Direttore Commerciale di Arket, società di consulenza e sviluppo software per la digitalizzazione dei processi aziendali, che in questa fase di Smart working diffuso ha deciso di andare in controtendenza e di puntare, invece che sulla centralizzazione degli uffici cui fa da contraltare il lavoro agile, sulla delocalizzazione delle sedi, distribuendo diverse filiali sul territorio e aprendone di nuove in zone strategiche, proprio per poter essere più vicino alle aziende.

Va in questa direzione l’apertura della nuova filiale in Friuli Venezia Giulia, dopo quella aperta ad Alessandria nel 2020 e quella di Padova nel 2021: Udine è la città scelta per avvicinarsi ai clienti e, allo stesso tempo, iniziare a guardare anche verso l’estero, vista la posizione strategica tra Austria e Slovenia. Tra gli obiettivi, come spiega Grotto, c’è anche la volontà di rispondere alle esigenze degli stessi collaboratori di Arket: “Avere più sedi vuole ridurre i viaggi da pendolari dei nostri collaboratori, permettendo loro, al contempo, di essere più presenti e vicini alle aziende che si rivolgono ai nostri servizi”.

Anche la società di consulenza, a partire dall’inizio della pandemia, ha adottato lo Smart working con modalità di lavoro ibride, ma certe attività, secondo Grotto, possono essere svolte solo in presenza: “Il nostro modello di business prevede unità locali distribuite sul territorio; in questo modo i nostri consulenti possono svolgere compiti importanti come l’analisi o la formazione degli utenti in maniera più snella e soprattutto dal vivo, approfondendo meglio ciò che già c’è, parlando con le persone e verificando sul campo il successo delle fasi, in modo da efficientare il lavoro”.

La digitalizzazione è ottimizzazione dei processi

Essere vicini diventa ancor più imprescindibile in questo periodo, è la tesi del direttore commerciale di Arket. I fondi previsti dal Piano nazionale di ripartenza e resilienza (Pnrr), infatti, sono destinati ad avvicinare alla digitalizzazione anche le aziende manifatturiere che ora non l’hanno adottata in modo completo, tanto che spesso si riduce alla sola gestione della fatturazione elettronica. “Non tutte le imprese hanno finora compreso a fondo il vantaggio della digitalizzazione dei processi”, dice Grotto.

“Per esempio le fatture elettroniche hanno comportato una riorganizzazione delle modalità operative, ma c’è chi ancora stampa comunque i documenti per poi procedere con la registrazione manuale”. A parere di Arket, il Pnrr permetterà nuovi investimenti che aiuteranno le aziende a capire davvero i benefici di digitalizzare e ad automatizzare i processi di backoffice e produttivi: il lavoro diventerà snello ed efficiente, rendendo competitiva anche la fabbrica – e non solo gli uffici – dal momento che la ‘vera’ svolta digitale prevede anche la connessione di sempre più macchinari e funzioni aziendali.

“Oggi la digitalizzazione non è solo uno strumento per l’archiviazione e la ricerca di dati; a cambiare e beneficiarne sono in particolare i processi, che diventano anche più fluidi tra i vari uffici. Digitalizzare significa abbattere i tempi e ridurre gli errori umani”, conferma Grotto. Un altro importante vantaggio? “Digitalizzare il lavoro accelera anche il processo di apprendimento da parte delle persone, che saranno guidate nel corretto svolgimento dei flussi di lavoro, grazie a strumenti sempre più intuitivi e pensati per supportare gli utenti finali. Questo agevola il passaggio generazionale e il turnover fisiologico che le aziende vivono. E all’interno dell’economia aziendale questo aspetto ha grossi benefici”.

Infine, una digitalizzazione ben fatta e seguita da vicino fa sì che l’azienda diventi davvero competitiva, implementando un nuovo modello di business, come quello della servitizzazione: “Ad esempio, gli addetti commerciali non possono spendere la maggior parte del proprio tempo ad inserire manualmente ordini alla vecchia maniera; non solo perché non è smart né veloce, ma anche perché oggi accanto alle merci si vendono i servizi, sia nel B2B sia nel B2C, e grazie alla digitalizzazione il personale può dedicare maggior tempo ed attenzioni al servizio offerto ai clienti, creando maggior valore”. La digitalizzazione dei processi non è quindi più rinviabile da nessuna azienda. Avere degli esperti sul territorio agevola la trasformazione.

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