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Ucimu presenta il primo bilancio di Sostenibilità del settore macchine utensili

| Martina Midolo |

Ucimu – Sistemi per produrre ha presentato il primo bilancio di Sostenibilità dedicato al settore delle macchine utensili, diventando la prima associazione in Italia e in Europa a compiere questo passo nel comparto dei beni di investimento. Nel corso della presentazione che si è svolto a Milano, sono stati evidenziati i progressi del settore sulla sostenibilità, con il 48% delle aziende Ucimu che, nel prossimo triennio, pianifica la pubblicazione di un report di Sostenibilità e il 54% che redige un Piano strategico.

“La sostenibilità è un campo estremamente proficuo per le aziende, perché non solo permette di migliorare i rapporti con i propri stakeholder ma offre anche la possibilità di reinventarsi e allinearsi con lo scenario normativo europeo, il quale sottolinea l’importanza sempre maggiore della diffusione delle buone pratiche ESG (ambientali, sociali e di Governance). Di fronte a questo Bilancio, si può affermare che è già stato introdotto un buon numero di pratiche in linea con i criteri ESG. Il prossimo step sarà quello di formalizzare questo processo ed estenderlo a una platea di aziende più ampia. A tal fine, Ucimu continuerà con l’attività di formazione e supporto alle associate avviata negli ultimi anni”, ha affermato Barbara Colombo, Presidente di Ucimu – Sistemi per produrre, che ha aperto i lavori insieme con Vito Moramarco, Direttore di Altis Università Cattolica.

I primi passi lungo un percorso complesso

Il bilancio di Sostenibilità, realizzato in collaborazione con Altis dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è basato su un questionario rivolto alle imprese associate a Ucimu per l’anno 2021 (delle 66 aziende concessionarie del Marchio, hanno risposto 53). Il questionario di valutazione è stato costruito secondo un’analisi di materialità, ovvero focalizzando l’attenzione sugli ambiti di sostenibilità maggiormente influenzati dall’attività delle aziende del settore. In altre parole, le aree ESG oggetto di valutazione sono state scelte a partire da 11 Obiettivi dello sviluppo sostenibile (Sustainable development goal, Sdg) dell’Agenda Onu 2030, quelli più coerenti rispetto al business delle imprese della macchina utensile.

I risultati mostrano un buon progresso in ambito ambientale, sociale ed economico, ma emergono anche alcune sfide e opportunità per il settore. Per esempio, se il 62% delle imprese ha implementato buone pratiche in ambito di Economia circolare (Sdg 12), solo il 33% ha definito obiettivi per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (Sdg 13). Inoltre, solo il 22% delle imprese dispone di politiche per la valorizzazione della diversità e delle pari opportunità (Sdg 5), evidenziando la necessità di lavorare su politiche più inclusive in un settore tradizionalmente maschile.

Strutturare un percorso e comunicare meglio

Nell’ambito dell’innovazione (Sdg 9), le imprese nel settore delle macchine utensili sono fortemente orientate allo sviluppo di tecnologie innovative ed efficienti. Il 91% di esse ha definito strategie e obiettivi futuri riguardanti digitalizzazione, automazione e Industria 4.0. Tra le buone pratiche comuni, spicca lo sviluppo di progetti di digitalizzazione e comunicazione per monitorare continuamente i prodotti installati, riducendo tempi di produzione, fermi macchina e ottimizzando l’uso delle risorse. Sul fronte della Ricerca e Sviluppo, invece, il 72% ha una strategia volta a ridurre gli impatti ambientali dei prodotti. La maggior parte delle aziende utilizza etichettatura e formazione per istruire i clienti sull’uso corretto delle macchine (91%) e sullo smaltimento a fine ciclo vita (72%).

In conclusione, sebbene il bilancio di Sostenibilità riveli un progresso sostanziale, è importante formalizzare ulteriormente i processi aziendali. Anche se il 64% delle aziende ha definito strategie e obiettivi, solo il 24% l’ha fatto in maniera formale. Anche la gestione e il monitoraggio dei percorsi sostenibili, seppur più alta (39% in modo formalizzato), rimane al di sotto della metà. I risultati dell’indagine sottolineano la necessità per le imprese del settore di consolidare la loro attitudine a ‘comunicare’ la sostenibilità, implementando pratiche aziendali specifiche per garantire una maggiore trasparenza e coinvolgimento degli stakeholder.