Le competenze nell’impresa digitale, una sfida per i manager delle PMI

Se l’industria manifatturiera sta vivendo un’accelerazione tecnologica dirompente, non viaggia alla stessa velocità la formazione delle persone che lavorano nel settore a tutti i livelli. Secondo recenti ricerche, il 57% delle imprese italiane si è attivato per identificare le carenze di competenze 4.0 e per avviare interventi necessari a colmarle.

Fra le competenze prioritarie figurano quelle dei processi della Smart factory e della Supply chain, nonché l’innovazione di strategia e di modello di business. Rispetto al passato, il tessuto industriale italiano sembra più consapevole dell’ampiezza del divario da colmare e più deciso nell’attivare le risorse disponibili per formare le competenze più rilevanti, ma risulta ancora nella fase di definizione di una chiara strategia sulle competenze, mentre servirebbe ‘mettere a terra’ questi progetti attraverso azioni concrete.

Il risultato attuale di questa situazione è un gap di competenze che rischia di porre un brusco freno allo sviluppo delle imprese, in particolare quelle di piccole e medie dimensioni. La maturità digitale delle grandi aziende risulta infatti maggiore rispetto a quella della PMI: in queste ultime, secondo recenti ricerche, la capacità di prendere decisioni è la dimensione più debole, seguita dalla tecnologia, ossia la capacità di digitalizzare l’esecuzione e gestione dei processi.

Investire sul capitale umano – e quindi su competenze tecniche e manageriali – è fondamentale per la competitività futura del Manifatturiero. La digitalizzazione mette al centro anche un altro tema: quello dell’occupazione legata alle competenze. Nonostante diversi allarmi tecnofobi prevedano una perdita di posti di lavoro nel breve termine causata dalle nuove tecnologie, queste ultime possono invece creare nuovi lavori oggi ancora sconosciuti.

Ma lo faranno solo se ci sarà una riqualificazione di certe figure professionali durante la loro carriera lavorativa. Per ragionare sull’attuale scenario e per capire le nuove dinamiche del rapporto tra competenze delle persone e digitalizzazione delle imprese, Sistemi&Impresa si è confrontata con alcuni player del mercato.

Alessandro Enna, Academy Manager di Festo CTE: “Tra le piccole imprese, alcune investono su soluzioni innovative, ma la maggior parte è ancora indietro per quanto riguarda competenze e investimenti”.

Francesco Buzzoni, Responsabile Nazionale Catalogo Corsi di Formazione e Responsabile Area Digitale di Ifoa: “Spesso la scelta dei corsi è emblematica di una visione limitata che dà la priorità ai vantaggi fiscali”.

Emanuele Barina, Sales Specialist Digital Enterprise Team di Siemens Italia: “Il tessuto italiano ha un grosso problema di skill gap sulla digitalizzazione a livello di formazione del personale di azienda”.

Massimiliano Oddi, Partner di Envision Reply: “Le attività di Human Capital Management rappresentano il fattore discriminante per il successo”

Federico Giacomini, In-House Training Division Director di Cegos: “Serve un forte cambio culturale a partire dai vertici che devono essere capaci di ingaggiare tutti i collaboratori”.

Angela Gallo, Presidente di IdeaManagement Human Capital: “Le competenze utili al business sono composte da due categorie di requisiti: conoscenze tecnico-professionali e capacità”

 

L’articolo integrale è pubblicato sul numero di luglio-agosto-settembre 2019 di Sistemi&Impresa.
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