Manifattura, gli investimenti nel digitale crescono grazie (anche) al Pnrr
Cala la fiducia, ma l’industria è intenzionata a innovarsi
Anche per il secondo quadrimestre, lo stato di salute della Manifattura si conferma buono, ma non al riparo da rischi esterni. L’Osservatorio Mecspe rivela, infatti, che l’aumento dei costi di materie prime ed energia ha avuto un impatto da medio ad alto sulla produttività per il 94% delle imprese. Una situazione che ne ha intaccato la fiducia in generale, calata dal 57% al 34% in un anno. Gli aumenti dei costi energetici sono la più grande preoccupazione per gli imprenditori del manifatturiero (49%), seguiti dalla paura per la guerra tra Russia e Ucraina (18%), dall’aumento dei prezzi e dalla difficoltà di reperimento delle materie prime (10%) e, infine, dall’instabilità politica e dall’inflazione (entrambi al 5%). “La crisi energetica non deve mettere a rischio i grandi passi avanti in termini di innovazione, formazione e sostenibilità che le imprese hanno realizzato negli ultimi anni e in cui continuano a impegnarsi, nonostante le difficoltà”, ha commentato Maruska Sabato, Project Manager di Mecspe. Nonostante le difficoltà che colpiscono tutti i comparti produttivi del Paese, il quadro generale mostra un’industria solida: otto imprese su 10 hanno intenzione di intraprendere un percorso di espansione in termini di dimensioni, produzione e internazionalizzazione. Il fatturato del secondo quadrimestre tiene, per il 53% cresce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e le previsioni per la fine dell’anno sono positive per quasi sei aziende su 10. In aumento anche l’export; in particolare, rispetto al primo quadrimestre, sale il numero di imprese che generano oltre il 70% del proprio fatturato all’estero (dal 7% al 13%), prevalentemente in Paesi dell’Unione Europea, specialmente verso Germania e Francia. L’Osservatorio rivela, inoltre, che sono quattro su 10 le aziende del campione a ritenersi sostenibili: dal primo al secondo quadrimestre, sale la quota di chi ha scelto la strada delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica nei propri impianti (dal 34% al 42%). I numeri sono positivi anche per la formazione: oltre sette imprenditori su 10 ha già formato o prevede di assumere personale con competenze adeguate per attuare la trasformazione 4.0; circa il 62%, inoltre, collabora con Università e Istituti tecnici.
Laureata magistrale in Comunicazione, Informazione, editoria, classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali, Federica Biffi ha seguito corsi di storytelling, scrittura, narrazione. Si occupa prevalentemente di tematiche riguardanti la sostenibilità, l’innovazione tecnologica, l’uguaglianza, l’inclusione, anche in ambito digital e social, contribuendo a divulgare contenuti per giornali e siti web. Appassionata di cinema, ha lavorato nell’ambito della comunicazione e collabora con la casa editrice ESTE in qualità di redattrice.
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