La realtà aumentata nelle imprese, sfida per il Manifatturiero

Ritrovarsi all’interno di una realtà parallela, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici, non è un’attività circoscritta al mondo dei videogiochi e dell’intrattenimento. Anche l’industria manifatturiera è coinvolta direttamente nella rivoluzione rappresentata dalla Realtà Aumentata e da quella Virtuale (AVR, acronimo di Augmented and Virtual Reality). La prima amplifica il mondo reale (dimensione prevalente) con la sovrapposizione di contenuti digitali; la seconda crea invece un ambiente digitale che sostituisce completamente il mondo reale.

A queste si aggiunge la cosiddetta Realtà Mista, dove c’è un ambiente digitale prevalente nel quale vengono inseriti elementi fisici. Le aziende manifatturiere stanno aprendo progressivamente i loro sistemi di produzione a queste tecnologie che possono rivelarsi molto utili, per esempio, negli ambiti della manutenzione e della simulazione del ciclo di vita dei prodotti, con notevoli vantaggi in termini di risparmi di tempo e denaro.

Secondo recenti ricerche, nel 2019 saranno venduti 8,9 milioni di visori per la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata su scala globale, con un aumento del 54,1% sul 2018. E l’incremento è destinato a durare anche prossimi cinque anni: il tasso di crescita annuale composto (Cagr) sarà del 66,9% tra il 2019 e il 2023, quando nel mondo si venderanno 68,6 milioni di visori.

Gli esperti prevedono che i dispositivi per la Realtà Virtuale raggiungeranno i 36,7 milioni di unità consegnate nel 2023, con un Cagr del 46,7%. A trainare questa crescita, con il 59% del totale, saranno i modelli ‘stand-alone’, cioè quelli che non hanno bisogno di essere collegati a computer o smartphone per funzionare. Il potenziale beneficio principale dell’utilizzo delle soluzioni AVR nel Manifatturiero è quello di ottimizzare i processi produttivi, dall’ideazione alla manutenzione di un prodotto.

“In Italia stiamo assistendo a un boom delle applicazioni basate su queste tecnologie per due motivi fondamentali: da un lato c’è la spinta del Governo attraverso le agevolazioni per Industria 4.0; dall’altro lato fattori quali la maturità tecnologica, i costi dei sistemi e la semplificazione della loro programmazione stanno portando a una democratizzazione di soluzioni, in generale mirate a incrementare le capacità produttive e aumentare la sicurezza nei più diversi contesti applicativi”, spiega Francesca De Crescenzio, Professoressa Associata del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Bologna.

“Ciò vale non solo nel Manifatturiero, ma anche in altri settori, per esempio il controllo del traffico aereo dove l’AVR sta guadagnando fiducia come tecnologia abilitante per sostenere nuovi concetti di controllo e stime di traffico in crescita”. Oppure il settore Oil&Gas, dove “la sensoristica integrata nei visori può aiutare a individuare condizioni anomale o critiche che l’occhio umano non sarebbe in grado di percepire autonomamente”.

In ambito produttivo oggi si parla sempre di più di queste soluzioni, “ma la sensazione è che la loro implementazione sia ancora limitata ai dimostratori, anche se la situazione cambia da azienda ad azienda”. Quel che è certo, secondo De Crescenzio, è che “la maturità dei dispositivi di visione AVR, come tablet e visori See-Through, porterà a una forte evoluzione nel Manifatturiero”.

Ciò comporta anche “un ripensamento della formazione degli operai del futuro”, i quali “dovranno essere più coinvolti nella trasformazione digitale” e saranno chiamati a “imparare a usare questi strumenti di automazione che elaborano informazioni al posto dell’uomo”.

La tecnologia AVR può quindi aiutare l’operaio nella sua attività quotidiana, ma proprio per questo “non bisogna trascurare la considerazione del rischio di deskilling e di perdita di capacità attenzionali degli addetti agli impianti di produzione”. Per approfondire tutti questi aspetti, abbiamo parlato con alcuni player del mercato, i quali hanno raccontato la loro visione e il loro ruolo in questo scenario in continua evoluzione.

L’articolo completo è pubblicato sul numero di Maggio 2019 di Sistemi&Impresa.
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