Fabbrica Futuro Ancona 2018, come accelerare il percorso verso il 4.0

| Redazione |

Il campo dei progetti Industria 4.0 cresce: negli ultimi due anni il mercato della digitalizzazione industriale è quasi raddoppiato raggiungendo la cifra di 2,4 miliardi di euro. Cifre che testimoniano una crescente consapevolezza dell’importanza di introdurre tecnologie digitali nel sistema produttivo. Ora è necessario che tutto venga messo a valore per rispondere a delle logiche di business.

I piani del Governo hanno raggiunto l’obiettivo di accelerare il processo di adozione di alcune tecnologie, ora bisogna accompagnare le medie imprese nel loro percorso di innovazione. Il digitale è un’opportunità, ma deve essere calato all’interno di un contesto preparato ad accoglierlo e capace di sfruttarne le potenzialità.

Digitalizzare la produzione implica maturare una diversa visione in merito all’organizzazione del lavoro e avviare un processo di Change management. Per questo sono stati istituiti anche otto Competence Center distribuiti sul territorio e sono 387 le imprese selezionate dagli atenei per farne parte.

Le aziende devono maturare una nuova visione del loro modo di lavorare, ma si tratta di un percorso che non possono affrontare da sole. Per questo in occasione dell’evento Fabbrica Futuro Ancona abbiamo coinvolto esponenti del mondo accademico, delle associazioni territoriali che possono fornire le competenze necessarie, fornitori che svolgono un ruolo indispensabile nella crescita culturale e anche un rappresentante del sindacato, FIM-CISL. Il mondo della rappresentanza non può essere escluso dal dibattito.

L’Industria 4.0 rappresenta un cambiamento socio-tecnico che coinvolge le persone e la trasformazione digitale richiede di uscire dalla zona di comfort. Le nostre imprese sono macchine complesse e la tecnologia consente all’uomo di recuperare la sua centralità.

Il Paese si sta muovendo in una direzione, e questo territorio, come sta reagendo? Il sistema produttivo marchigiano, come racconta il Marco Cucculelli, Professore di Economia Applicata presso l’Università Politecnica delle Marche, sta attraversando una fase di profonda riorganizzazione. I risultati della produzione sono incoraggianti. Gli investimenti nell’industria marchigiana crescono del 10% e le previsioni di investimenti raggiungono il 15%. Moderato ottimismo, investimenti in recupero, ma crescita ancora sottotono.

La produttività del lavoro è in leggera crescita, il divario con la produttività della Germania non si è ampliato, e questo è un segnale positivo. Il sistema tiene nella comparazione con il sistema tedesco, il divario più importante è tra le aziende piccole e le medio grandi. Questo è un dato che non possiamo sottovalutare.

Dove si generano i margini di profitto all’interno del manifatturiero marchigiano? Prendendo per esempio il mercato della calzatura, l’unica classe dimensionale che ha tenuto è quella medio alta. Lo stesso trend si manifesta anche nel mobile. La dimensione influisce sulla capacità competitiva, anche nel settore delle macchine.

Da una survey condotta su 200 imprese dall’Università Poltecnica delle Marche è emerso che i tassi di adozione delle tecnologie 4.0 sono maggiori nelle imprese che hanno tra i 50 e 250 addetti e in quelle con oltre 250 dipendenti. Quali le difficoltà? Principalmente finanziarie e legate al capitale umano.

Trend e criticità legati alla trasformazione digitale

Di digitalizzazione hanno parlato anche Marco Bulbani, Direttore Innovazione di Vem Sistemi e Matteo Masi, PSS Industry 4.0 di Cisco che hanno voluto sottolineare come questi processi di cambiamento comprendano tutto il ciclo di valore non solo l’aspetto legato alla produzione. Un nodo cruciale legato a questo cambiamento paradigmatico che è l’avvento dell’Industria 4.0 è anche quello dell’implementazione di sistemi ERP all’avanguardia. Bruno Pagani di INFOR ne ha voluto sottolineare la criticità.

iGuzzini, impresa leader in Italia nel settore illuminotecnico, è un ottimo esempio di un azienda che è stata in grado di interpretare le correnti e la direzione della Digital revolution coprendo gli aspetti critici di questo cambiamento grazie a un’intervento ad ampio spettro: dai processi produttivi e organizzativi alle competenze delle persone. A questo proposito ha parlato Francesco Ghergo, Operations Director dell’azienda di Recanati.

Per Stefano Zannini, Responsabile IT di Valmex Group, l’arrivo dalla Digital transformation è stato un’occasione unica per attuare una vera e propria trasformazione di ‘sistema’: partendo dalla creazione di una singola linea di business digitalizzata Valmex è stata in grado di creare uno standard di processi produttivi adattabile a tutte. Da qui l’azienda è stata poi in grado di rivoluzionare e tecnologizzare anche tutti gli aspetti legati ai processi organizzativi.

Cresce anche la necessità di interconnessione tra persone, cose e business. In quest’ottica ha lavorato Derga Consulting che, grazie agli strumenti SAP, è stata in grado di aumentare l’efficacia dei progetti di automazione industriale, analisi predittiva e intelligenza artificiale. Per Fausto Casartelli, Direttore Innovazione di Derga, queste soluzioni sono fondamentali per ridurre il time to market, ottimizzare i costi di manutenzione e d’inventario, abilitando l’azienda partner ad aprire nuovi scenari di business.

Per accrescere la dicotomia uomo-macchina, una delle caratteristiche chiave del 4.0, stanno prendendo sempre più campo i ‘collaborative robot’, detti anche ‘cobot’, che secondo Massimo Callegari, Professore Ordinario di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche presso l’Università Politecnica delle Marche, rappresentano la frontiera della robotica industriale. I cobot sono pienamente in grado di condividere gli stessi spazi di lavoro con gli operatori umani e per Callegari sono una via graduale per l’automazione dei processi produttivi delle PMI.

Filippo Gabrielli, Direttore di OCG-Marche Manufacturing, ha parlato dell’importanza e del ruolo che devono svolgere i Cluster tecnologici nel loro rapporto con il territorio e con il mercato.

A seguire la tavola rotonda sull’evoluzione della manifattura nelle Marche a cui hanno partecipato Rosaria Ercoli, Presidente della Fondazione Cluster Marche, Elisabetta Fantacuzzi, Titolare di Faicom, Simone Gagliardi, Responsabile Sviluppo Industria 4.0 di Benelli Armi, Gianluca Pallotta di Lube Industries, Marco Parrini, COO di Simonelli Group/Nuova Simonelli e Stefano Zannini, Amministratore dell’omonima azienda.

Paolo Zanella, Head of Operational Excellence di Acciai Speciali Terni ha raccontato di come i processi di Lean Transformation e di trasformazione digitale debbano essere ben studiati per evitare sprechi, soprattutto quando si tratta di un’azienda con alle spalle 130 anni di storia.

A chiusura della giornata di Fabbrica Futuro Ancona il Laboratorio di approfondimento dedicato alla semplicità ed all’ efficienza nella fabbrica del futuro, una tavola rotonda moderata da Fausto Casartelli che ha trattato i temi di maggiore attualità che si riscontrano nelle aziende proiettate nel 4.0: dal PLM al forecasting fino allo scheduling della produzione.

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FabbricaFuturo è il progetto di comunicazione rivolto a tutti gli attori del mercato manifatturiero (responsabili delle direzioni tecniche, imprenditori e direzione generale, responsabili organizzazione e HR) che ha l’obiettivo di mettere a confronto le idee, raccontare casi di eccellenza e proporre soluzioni concrete per l’azienda manifatturiera di domani.

Nasce nel 2012 dalla rivista Sistemi&Impresa come reazione alla crisi finanziaria del 2011. Negli anni il progetto è cresciuto significativamente, parallelamente alla definizione di politiche pubbliche in ambito industria 4.0 (Piano Calenda e successivi).
Oggi FabbricaFuturo affronta i temi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per offrire alle aziende gli strumenti per affrontare le sfide nella fabbrica di domani.

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